(ANSA) - CAGLIARI, 16 OTT - La Sardegna, finora, è la Regione
a Statuto speciale che ha sfruttato meno questo strumento
pattizio con lo Stato. E' ciò che emerge dal convegno "Lo stato
di attuazione dello Statuto speciale della Sardegna.
"I dati - ha affermato uno dei relatori, Michele Sias
(studioso e funzionario della prima commissione permanente) -
parlano di un regionalismo speciale a più velocità: la Sardegna
ha soltanto 29 norme d'attuazione approvate dal 1949, la Valle
d'Aosta ne ha 30 dal 1994, 48 il Friuli dal 1963, il Trentino
Alto Adige ne ha 191 e la Sicilia ne ha 30". Lo stesso
presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha ammesso
che "la Sardegna ha utilizzato poco lo strumento delle norme di
attuazione rispetto alle altre regioni".
Secondo il Massimo rappresentante dell'Assemblea sarda, "le
norme di attuazione possono anche essere viste come integrazione
e adeguamento degli statuti stessi, dunque va valutata la
possibilità di dare risposte, attraverso tali norme alle più
evidenti carenze dello Statuto: quelle che riguardano il diritto
alla mobilità, al diritto ad essere collegati alle reti
energetiche nazionali, ma anche ai temi riguardanti la scuola,
l'educazione, i beni culturali".
Al convegno hanno partecipato anche l'assessore agli Enti
locali, Cristiano Erriu, Francesco Agus, presidente della
commissione Autonomia, Gianmario Demuro, docente nella facoltà
di Giurisprudenza a Cagliari, Eliseo Secci, presidente
dell'Associazione ex consiglieri regionali della Sardegna,
Benedetto Barranu (Associazione ex consiglieri regionali della
Sardegna), Giorgio Macciotta (ex parlamentare), Vanni Lobrano
(Università di Sassari), Paolo Fois (Università di Sassari),
Ilenia Ruggiu e Alessandro De Martini (componenti della
Commissione paritetica Stato-Regione).(ANSA).
Sardegna ha sfruttato poco l'Autonomia
Ganau, poco utilizzato strumento delle norme di attuazione