Il prossimo 3 novembre arriverà a scadenza la prima fase della procedura autorizzativa per l'ampliamento richiesto dalla fabbrica di armi e bombe Rwm Italia Spa nel sito produttivo "San Marco" a Iglesias. Italia Nostra e il Comitato Riconversione Rwm però non ci stanno e ribadiscono in Conferenza dei Servizi la necessità che l'opera, "che l'azienda richiede di realizzare in un'area priva di classificazione urbanistica e ad un chilometro dal Sito di Interesse Comunitario "Marganai-Monte Linas", non possa essere autorizzata senza essere prima sottoposta ad una attenta Valutazione di Impatto Ambientale".
Ambientalisti e comitato rimarcano inoltre che "sono ben 12 le pratiche di ampliamento avviate dalla Rwm a Iglesias negli ultimi due anni". Tale novero di iniziative, in presenza di un piano di investimenti annunciato per 40 milioni di euro e di un piano organico teso a moltiplicare la capacità produttiva della fabbrica, non può non essere valutato nel suo insieme". Vanno infatti considerati, sottolineano, gli aspetti ambientali e sociali".
"Come si evince dalla relazione tecnica pubblicata sul sito del Servizio Valutazioni Ambientali della Regione Sardegna, si tratta della realizzazione di nuove linee produttive che consentiranno di raddoppiare o addirittura triplicare la produzione - spiegano in una nota congiunta i portavoce di Italia Nostra e Comitato - Si tratta di quantità che fanno paura, infatti la Rwm produce già una quantità enorme di ordigni, stimata in 4/5000 all'anno, lavorando 7 giorni su 7, 24/24h; la produzione passerebbe quindi all'impressionante numero di 10/15.000 bombe all'anno che continuerebbero ad attraversare la regione per essere portate fino in Arabia Saudita, la quale continua ad utilizzarle per distruggere ogni residua forma di vita e di civiltà in Yemen".