Sardegna

Donne derise? Boomerang per gli uomini

"Fondo su Unione sarda sconcerta ma si ritorce sugli uomini"

Redazione Ansa

"Tutto può succedere!. Anche di leggere sul quotidiano sardo che si prepara a festeggiare i suoi primi 130 anni di vita un fondo in prima pagina che in maniera greve deride le donne, ma così facendo denigra soprattutto gli uomini, perché ne fa i portavoce di posizioni talmente risibili da ritorcersi contro chi le esprime". Così Giulia giornaliste Sardegna commenta l'articolo pubblicato su L'Unione Sarda giovedì 1 novembre con il titolo "Sesso sì, ma quale?" e firmato con lo pseudonimo Tacitus.

"La capacità di argomentare e far riflettere, di cui Tacito era maestro, da questo Tacitus vengono sostituite da un atteggiamento di altera supponenza che mira a ridicolizzare le storiche, antiche e attuali battaglie delle donne, trattando in modo becero e superficiale contenuti che meritano rispetto", scrive l'associazione impegnata quotidianamente a rappresentare la realtà cercando di sradicare pregiudizi e luoghi comuni che finiscono per alterarla.

"Quando si è incapaci di comprendere e di confrontarsi la scorciatoia più semplice, da sempre - argomenta Giulia giornaliste - è il ricorso all'irrisione e al sarcasmo che si compiacciono nell'umiliare l'altro. Spiace davvero che alle lettrici e ai lettori di un quotidiano che vanta una tradizione lunga oltre un secolo di impegno e di lavoro dei colleghi per garantire sempre e ovunque i diritti della persona, di tutte le persone, e il rispetto dei generi, di tutti i generi, venga proposto questo acido frullato di opinioni miscelate alla rinfusa e poi servite nell'illusione di strappare, al più, una grassa risata a chi si accontenta di usare la pancia senza mai disturbare il cervello.

Noi donne, ciarliere, ma anche allegre, anche colte, anche attive, e impegnate meritiamo di essere rappresentate dai media senza stereotipi, senza pregiudizi e condizionamenti. Commenti di questo genere - avverte l'associazione - sono il peggior biglietto da visita per la celebrazione della storia del quotidiano". Da qui la solidarietà delle 50 giornaliste di Giulia Sardegna alle colleghe e ai colleghi del giornale "impegnati in una corretta narrazione della realtà".
   

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