Una delegazione della Carbosulcis ha visitato i laboratori dello Snolab, in Canada, per verificare le potenzialità di una struttura scientifica all'interno di una miniera in attività. Gli impianti di Sudbury, specializzati nello studio della fisica delle astroparticelle e della materia oscura, sono infatti situati in profondità per proteggere i rivelatori usati negli esperimenti.
Un modello che potrebbe essere replicato nella miniera Nuraxi Figus, nel Sulcis Iglesiente, dove a settembre, presente il governatore Francesco Pigliaru, è stato inaugurato il progetto Aria coordinato dall'Istituto di Fisica Nucleare (INFN) e finanziato in parte dalla Regione Sardegna. Obiettivo di Aria, la separazione degli isotopi dell'argon. In particolare, uno di questi componenti, l'argon-40 (40Ar), permetterà lo sviluppo di una innovativa tecnica per la ricerca della materia oscura ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) dell'INFN, progettata e realizzata dalla collaborazione scientifica dell'esperimento DarkSide.
Soddisfazione per la visita in Canada è stata espressa da Cristiano Galbiati, coordinatore del Progetto Dark Side, e da Antonio Martini, amministratore della Carbosulcis. "Aria - ha detto in particolare Galbiati - è il progetto di separazione dell'argon più importante al mondo, ed è cruciale per tutti i laboratori che in futuro utilizzeranno argon per la ricerca di materia oscura. Non stupisce, quindi, che ci sia grande interesse da parte dello Snolab per ciò che si sta realizzando in Sardegna".
"L'interesse per quanto si sta facendo in Sardegna - ha confermato infatti il direttore del laboratorio di Sudbury, Nigel Smith - è molto alto perché sappiamo che l'argon che sarà prodotto alla Carbosulcis avrà le migliori caratteristiche".
Argon da ex miniera Sulcis,via a ricerca
Delegazione Carbosulcis visita laboratori in Canada