di Roberto Murgia
Bagno di folla, entusiasmo e il rito immancabile dei selfie anche nella seconda e ultima giornata in Sardegna di Matteo Salvini, quella più attesa in chiave elezioni regionali di febbraio. Tutti si aspettano che il leader del Carroccio indichi il nome del candidato governatore del centrodestra, ma lui non lo fa: "ad esprimerlo devono essere i sardi - dice chiaramente - io ritornerò qui solo per avvallare una scelta". In compenso parla di un sondaggio che "ha dato un risultato insperato e incredibile". Insomma, la certezza manifestata ieri al suo arrivo nell'Isola ("non vinceremo ma stravinceremo in Sardegna") sembra supportata dal vento favorevole per Lega e Psd'Az che arriva dai sondaggisti. Retroscena, rumors, suggestioni che Salvini svela a Cagliari, nella sede del Psd'Az dove, con il segretario Christian Solinas, presenta il congresso che prenderà il via domani. Prima, però, c'è il tempo per un passaggio al tavolo della coalizione. Il leader del Carroccio ascolta tutti gli alleati, conferma la quota Lega sul candidato, "ma il nome - ribadisce - deve uscire da questo tavolo".
Di sicuro nella prossima riunione collegiale, che dovrebbe tenersi sabato prossimo a Pimentel, nella Trexenta. Resta in pole position Solinas, il sardista che grazie all'accordo con la Lega è riuscito a tornare in Parlamento dopo 22 anni: ora siede sui banchi di Palazzo Madama. Ma c'è chi giura che il presidente della Federazione italiana Tennis, Angelo Binaghi, non sia affatto fuori dai giochi. Sono giorni decisivi per tutti gli schieramenti in campo: trattative serrate, incontri, telefonate per decidere chi correrà a febbraio. E oggi potrebbe essere la volta di Massimo Zedda. Il sindaco di Cagliariè a Milis, in provincia di Oristano. Con un folto gruppo di primi cittadini, gli stessi che lo hanno già sollecitato a scendere in campo. E' probabile che sarà questo il luogo in cui Zedda annuncerà ufficialmente la sua disponibilità a guidare il centrosinistra. Non solo: i eriscadevano i termini per le candidature alle regionarie del M5s. Ancora non trapelano notizie certe, se non che i candidati che si affronteranno la prossima settimana sulla piattaforma online saranno 5 o 6.
Motivi validi per convincere il centrodestra ad accelerare i tempi per la scelta del proprio candidato. "Ma oggi da me non uscirà una parola di più", taglia corto Salvini incalzato dai giornalisti. Ci tiene però a dire che "le liste che sosterranno la Lega e il candidato governatore dovranno essere al di sopra di ogni sospetto". Poi ringrazia i sardi: "non mi aspettavo una tale accoglienza, c'è aria di cambiamento e questo significa che la sinistra ha fallito, se toccherà a noi governare non possiamo permetterci di sbagliare". Soprattutto su sanità e infrastrutture. Quanto alle infrastrutture, "in questo siamo diversi dai nostri alleati del M5s - ammette il vicepremier - Italia e Sardegna hanno bisogno di sì e di andare avanti per crescere".