Lo scorso anno in due giorni si sono presentate ventimila persone, 57mila i curriculum visionati (di cui 32mila cestinati subito) e quattromila quelli che, dopo appositi colloqui, hanno convinto le aziende a instaurare un rapporto di lavoro. E' il biglietto da visita del Sardinian Job Day 2019 in programma alla Fiera di Cagliari il 24 e il 25 gennaio, il più grande evento dedicato al lavoro promosso dalla Regione Sardegna e organizzato dall'Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (Aspal).
"Un caso unico in Italia - ha sottolineato oggi il direttore generale dell'agenzia, Massimo Temussi - che ci spinge a parlare di 'modello Sardegna'". Tema di quest'anno sarà l'innovazione digitale e le nuove prospettive nel mercato del lavoro in continua trasformazione, e le professioni 4.0. "Innovazione perché non se ne parla mai abbastanza", ha spiegato il dg.
L'obiettivo della due giorni è duplice. Da una parte "il job day è destinato a chi non riesce ad accedere ai colloqui". Tra i motivi più frequenti per cui un curriculum viene subito scartato c'è l'assenza della certificazione sulle competenze linguistiche, la forma in cui viene presentato ("a volte mancano le foto, o la firma"), e ha assume sempre più importanza la web reputation degli interessati, cioè l'attività sui social network. In secondo luogo, ha aggiunto Temussi, "il Sardinian Job day vuole offrire un panorama chiaro di come funziona oggi il mondo del lavoro, soprattutto dell'impatto del digitale sui processi produttivi e su nuovi spazi di business". Anche per questo alla Fiera saranno presenti "professionalità dalla Silicon Valley e dalla George Washington University".
La manifestazione è anche il più importante momento di incontro tra domanda e offerta, e per questo Aspal si avvale della piattaforma Sil Sardegna per consentire a imprese e cittadini di entrare in contatto grazie al supporto degli operatori dei centri per l'impiego e dei Job Account. Piattaforma che sarà online a partire dal 4 dicembre.
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