Food economy. Specialità preparate in casa, in bottega o in piccole aziende.
"Anche quest'anno - commenta il segretario regionale Stefano Mameli - invitiamo i sardi e tutti gli amanti della nostra regione ad acquistare i prodotti del territorio, dalla qualità eccellente e dalla filiera cortissima, anche in una logica di promozione e rilancio del made in Sardegna". Nell'isola il 95,4% della spesa riguarda prodotti alimentari e bevande analcoliche e il restante 4,6% gli alcolici. I prodotti artigianali più acquistati sono formaggi e latticini (6,1% della spesa), salumi (4,9%), pane (4,8%) e altri prodotti di panetteria e pasticceria che comprendono i dolci da ricorrenza (4,2%). A livello provinciale si stima una spesa delle famiglie di prodotti alimentari e bevande per 122 milioni nel nord Sardegna (Sassari-Olbia), 106 a Cagliari, 83 nel sud, 50 a Nuoro e 37 a Oristano. Sono 3.616 le imprese artigiane che operano nella produzione di bevande e prodotti alimentari, in lieve calo rispetto allo scorso anno (-0,2% equivalente a 7 imprese in meno). Gli addetti sono 5.703, il 54,8% del totale di tutte le realtà del settore (10.396 lavoratori).
Le eccellenze del food made in Sardegna, quelle garantite dai marchi europei Dop e Igp, sono diventate otto. All'Agnello di Sardegna, al Carciofo spinoso di Sardegna, al Fiore Sardo, al Pecorino Romano e quello Sardo, all'Olio Extra Vergine di Sardegna e allo Zafferano di Sardegna si sono aggiunti i Culurgionis d'Ogliastra.
Natale: vola il food artigianale
Dossier Confartigianato,198 prodotti tradizionali e 8 eccellenze