di Roberta Celot
La natura è la sua ispirazione: lei si guarda attorno, scruta, 'ascolta' il respiro delle cavallette, si interroga sui cicli di vita e morte. E da qui inventa. Sì, Daniela Ducato non è solo un'imprenditrice: fare impresa per lei significa innovare, trovare il giusto equilibrio tra etica e profitto, cercare nel mondo che la circonda gli spunti per nuovi prodotti, nuove tecniche di produzione rigorosamente 'light': i suoi biomateriali ricavati dagli "scarti preziosi", non hanno eguali.
Cagliaritana, 62 anni, sposata e con due figli, vive a Guspini, nella provincia più povera d'Italia, il Medio Campidano. Alle spalle una scia di successi che le sono valsi premi e riconoscimenti prestigiosi, a partire dal titolo di Cavaliera della Repubblica che le è stato conferito dal capo dello Stato Sergio Mattarella con la motivazione "Campionessa mondiale di innovazione, orgoglio della nostra Italia migliore"
Il suo palmarès si è ora arricchito. Daniela Ducato è da oggi l'imprenditrice italiana più innovativa e influente nel settore industria. A Roma al Palazzo delle Esposizioni ha ricevuto il Miiw, Most influent innovative woman 2018. Un prestigioso riconoscimento per la produttrice di biomateriali che va ad aggiungersi ai numerosi premi ottenuti in campo internazionale. La classifica è stata stilata da Fortune, storico magazine americano del business fondato dal Time, con la direzione Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e un board di valutazione formato dai leader dell'economia mondiale tra cui Microsoft e Hitachi.
Questa prima edizione italiana del premio prende ispirazione dalla classifica internazionale sulle donne più potenti e influenti del mondo con lo scopo di esaltarne il ruolo soprattutto nei settori di maggiore appannaggio maschile. Tra le motivazioni del premio all'innovatrice sarda, il ruolo di orientare nuove visioni e di creare reti collaborative capaci di trasformare valori sociali e ambientali in valori economici con industria green da record. Daniela Ducato è infatti la cofondatrice di Edizero Architecture for Peace, la filiera industriale considerata tra le migliori 10 biotecnologie del pianeta con i prodotti più premiati al mondo, per il rispetto dell'ambiente, nel settore costruzioni.
"L'imprenditrice più innovativa d'Italia vive e lavora nella provincia più povera d'Italia, il Medio Campidano", è stato ricordato durante la cerimonia di premiazione condotta dalla giornalista Rai Alma Grandin. "La povertà economica dipende da una politica povera di ascolto, causa di assistenzialismo, di spreco di denaro pubblico, di svalutazione dell'esistente - ha spiegato Daniela Ducato nel ricevere il premio - Innovare è l'esatto contrario: necessita di ascolto strategico del territorio, non spreca ma cerca e sa riconoscere talenti e risorse, anche marginali, per dargli valore.
Innovare è una scelta obbligata di salvezza e di sopravvivenza, per generare lavoro vero non assistito, per non rinunciare ai propri doni, per far prevalere alla rassegnazione la gratitudine. Il mio pensiero al femminile di gratitudine è per la mia illuminante e poetica professoressa di Scienze Giuseppina Primavera, che ci la lasciato da poco, e per Alessia Olympia e Sara, le mie nipoti più piccole. Ogni giorno cerco di guardare il mondo con i loro occhi".
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