Col nuovo Piano regionale per il rischio idraulico, idrogeologico e da fenomeni meteorologici avversi, la Sardegna è la prima Regione italiana ad adeguarsi al Codice di Protezione civile nazionale in vigore da febbraio. A uno schema, dunque, che prevede una struttura innovativa per i modelli di intervento secondo le fasi operative di attenzione, preallarme e allarme, e per emergenze di rilievo locale, regionale o nazionale. Ad illustrare il documento è stato il governatore Francesco Pigliaru con l'assessora alla Difesa dell'ambiente, Donatella Spano, e la direttrice regionale della Protezione civile Sandra Tobia.
Quest'ultima, in particolare, ha spiegato che "è la Prefettura ad avere la direzione unitaria dei servizi di emergenza da attivare a livello provinciale. Il documento considera aspetti come gli scenari di rischio, il sistema allertamento, quelli di comando e di controllo e di salvaguardia del territorio. Ma anche le strutture operative, i modelli di intervento per rischio idraulico e idrogeologico e per rischio neve e ghiaccio, il sistema informativo e l'organizzazione della Colonia mobile della Regione".
La novità rispetto a prima, ha precisato Spano, è "la parte neve e temporali". L'assessora ha, poi, sottolineato che "il Dipartimento nazionale ha giudicato il nostro piano come un'ottima piattaforma di riferimento per tutte le altre Regioni che ancora devono adeguarsi al Codice". Pigliaru, infine, ha ricordato "i passi enormi fatti dalla squadra regionale della Protezione civile, questo si è visto con le fortissime piogge di ottobre, quello di oggi è un ulteriore passo avanti".
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