Agevolazioni fiscali per i titolari di bar o tabaccherie che rinunciano alle apparecchiature per il gioco d'azzardo lecito: a questi esercizi, ma anche ai circoli privati, verrà rilascerà il logo "No slot-Regione Sardegna". E' una delle novità introdotte dal testo unificato in materia di disturbo da gioco d'azzardo approvato dal Consiglio regionale con 25 voti favorevoli e 3 contrari (18 le astensioni). La legge vieta l'installazione di slot-machine entro un limite massimo di 500 metri da luoghi "sensibili" come scuole, impianti sportivi, centri di aggregazione giovanili. Limite derogabile a richiesta dei singoli Comuni a seconda del tessuto urbano. Chi ha già autorizzazioni, ha l'obbligo di adeguarsi alle disposizioni entro cinque anni. Per l'attuazione della legge è previsto uno stanziamento di 1,3 milioni per il 2019 a cui si fa fronte attraverso le risorse statali trasferite alla Regione per la cura della ludopatia.
"Questo disturbo ha effetti rilevanti anche sulla vita di relazione e sul lavoro - ha fatto notare la relatrice Daniela Forma (Pd) - si tratta di patologie in aumento anche nella nostra Isola. Un giro d'affari che in Italia vale 100 miliardi e in Sardegna 2 miliardi solo nel 2016". Non solo. "Il sistema sanitario segnala l'incremento costante dei soggetti affetti da gioco d'azzardo, spesso con una doppia diagnosi di alcoldipendenza". In generale, ha sottolineato la consigliera, "aumentano i giocatori d'azzardo tra gli adulti e diminuiscono tra gli studenti, gli uomini giocano quasi il doppio rispetto alle donne e, soprattutto, è il Gratta e vinci il gioco più ricercato mentre lotto e scommesse sportive vengono dopo".
Critiche da parte del consigliere di maggioranza, Roberto Deriu (Pd), che si è astenuto. "Questa legge - ha spiegato - non mi convince per il suo orientamento proibizionista: queste norme aumenteranno l'abusivismo, il sommerso, e non riusciranno a far regredire il fenomeno".