"Siamo i primi ad essere convinti che serva una legge organica del settore per lo spettacolo dal vivo in Sardegna, ma non permetteremo che, a legislatura scaduta, un assessore candidato cambi le regole del gioco. E a chiunque vinca le elezioni saremo in grado di dire che, se si vuole, questa struttura è pronta per creare in Sardegna un teatro nazionale".
D'altro lato, il rischio, in caso di tagli, è perdere "20 posti di lavoro immediati e compiere scelte drastiche come la chiusura del Teatro Massimo e il declassamento da Teatro di rilevante interesse culturale (Tric) a compagnia".
Secondo Scalas "lo stesso assessore ha creato il 'casus belli' avendo annunciato, in una recente riunione, nuove regole sui contributi e provocando divisioni in questo mondo". Invece per il presidente di Sardegna Teatro era il momento di tirare le somme. "Seppure non si è stati in grado di produrre una legge organica, la Giunta e questa maggioranza chiudono il loro percorso con un risultato che è positivo: 1,2 mln sulla legge 56 e attenzioni sul territorio - precisa - Noi in particolare riusciamo a raggiungere lo standard richiesto dal ministero per poter tenere in piedi un teatro del genere".
Quarto anno tra i Tric, Sardegna Teatro dal 2015 e al 2017 ha prodotto 34 spettacoli arrivati nel 90% delle regioni italiane, raccogliendo nove nomination al premio Ubu, l'Oscar del teatro italiano, e il premio come miglior spettacolo per Macbettu che domenica sbarcherà a Buenos Aires. Oggi dà lavoro a 226 persone tra dipendenti e collaboratori, (179 nati o residenti in Sardegna). E gestisce il teatro Massimo di Cagliari e l'Eliseo di Nuoro. Riguardo i flussi finanziari si è passati da 380 mila euro come teatro stabile a 600 mila di oggi (49% dalla P.A. e 51% da privati).
Sardegna Teatro, no cambio regole
Rischio posti lavoro e declassamento, serve una legge organica