Testa a testa tra Christian Solinas, candidato governatore del centrodestra, tra il 33 e il 37%, e Massimo Zedda, per il centrosinistra, tra il 29 e il 33%. Poi dietro il popolo degli indecisi, il 27%, l'esponente del Movimento Cinquestelle Francesco Desogus tra il 22 e il 26%. Seguono tutti gli altri: Mauro Pili (Sardi Liberi) con una forbice che va dal 4 al 6%, Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi) e Andrea Murgia (Autodeterminatzione) entrambi tra l'1 e il 3% e Vindice Lecis (Sinistra Sarda) tra lo 0 e il 2%. E' quanto emerge dal sondaggio preelettorale della Swg commissionato dalla Nuova Sardegna in vista delle elezioni regionali del 24 febbraio prossimo.
Al di là dell'incognita del voto disgiunto e dell'affluenza alle urne, stimata tra il 52 e il 56% (52,3% alle regionali del 2014 e del 65,5% alle politiche del 4 marzo 2018) e al netto del 28% degli indecisi per le singole liste, il sondaggio, effettuato telefonicamente tra il 21 e il 24 gennaio, prende in considerazione anche l'orientamento di voto sui partiti rispetto alle politiche e alle scorse regionali. Secondo l'indagine il M5s crollerebbe al 42,5% (23,5% alle politiche) mentre la Lega guadagnerebbe 4 punti attestandosi al 14,6%. All'interno della stessa coalizione Fi crollerebbe dal 14,8% al 6,3%. Il centrodestra nel complesso però guadagnerebbe 7 punti percentuali (soprattutto grazie a Udc e Fdi). Non andrebbe meglio al Pd: dal 14,8% al 12,6%, anche se le liste "civiche" porterebbero acqua al mulino al centrosinistra che salirebbe di quasi 9 punti al 29,3%.
In questo contesto le liste che sostengono gli altri quattro candidati governatore non raggiungerebbero lo sbarramento del 5% necessario per entrare in Consiglio regionale.