Sigilli al cantiere del nuovo porticciolo di San Teodoro, a due passi della spiaggia della Cinta. Gli uomini della Guardia Costiera, su disposizione della Procura della Repubblica di Nuoro, hanno sequestrato l'area dove sono presenti da tempo terriccio e sabbia dragati dal mare.
INDAGINE ANCHE SULLA SOCIETA' - E' una indagine e 360 gradi quella della Procura di Nuoro sul porto turistico di San Teodoro. Oltre che sulla natura dei fanghi depositati nell'area dello scalo, i riflettori si sono accesi sulla società che ha vinto l'appalto e sull'iter autorizzativo dei lavori. Lo hanno spiegato all'ANSA fonti investigative. Con i sigilli al porticciolo, la sostituta procuratrice Ilaria Bradamante, titolare dell'inchiesta, ha voluto cristallizzare l'attività del cantiere per capire, prima di tutto, attraverso l'analisi dei campioni raccolti di che natura sono i fanghi depositati, ma anche per evitare che nei mesi estivi lo scalo turistico, privo delle autorizzazioni necessarie per essere considerato tale, possa essere utilizzato in maniera fraudolenta dai proprietari delle imbarcazioni. Dopo il sequestro, gli uomini della Guardia Costiera di Olbia, a cui la Procura ha affidato le indagini, sono tornati sul posto per nuovo un sopralluogo. Al momento non è dato sapere se ci sono iscritti nel registro degli indagati
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