L'assemblea dei pastori ha deciso: giusto andare avanti con le trattative e con la battaglia per migliorare prezzo del latte ovicaprino e le condizioni generali dell'allevamento. Perché, spiega all'ANSA Nenneddu Sanna, uno dei leader dell'ondata di proteste di questi ultimi mesi, "in questa fase si costruiscono le basi per il futuro del settore nei prossimi cinquanta-sessant'anni". I pastori ne hanno discusso a Tramatza per circa 3 ore. Un incontro a porte chiuse.
"Dovevamo chiarire i dettagli dell'accordo raggiunto a Sassari sui 74 centesimi al litro come base di partenza - racconta Sanna - ma abbiamo spiegato che non è una questione di soli numeri, perchè il meccanismo sul prezzo è più articolato. Sempre consapevoli che c'è ancora molta strada da fare". La scelta dei 74 centesimi, infatti, non è stata ben digerita da tutti. E venerdì 15 si torna al tavolo aperto in prefettura a Sassari. "Il messaggio che porteremo nell'incontro con il Consorzio di tutela è che noi chiediamo un cambiamento - ribadisce Sanna - E che per raggiungere questo risultato tutti dovranno partecipare a questa svolta".
Una tre giorni cruciale per la vertenza latte. Giovedì 14 a Macomer ci sarà la serrata dei caseifici per la legalità, contro gli assalti violenti alle autocisterne. La partecipazione dei pastori era uno dei punti all'ordine del giorno dell'assemblea. "Abbiamo optato per la partecipazione libera - annuncia Sanna - ciascun allevatore può decidere di andare o non andare. Personalmente non ci sarò perché se è vero che nei primi giorni di protesta abbiamo ricevuto qualche manifestazione di solidarietà, ho riscontrato anche molto disinteresse. Ma questa è la mia posizione: ognuno faccia le sue scelte".