Si chiama Lukas Saba, 18 anni, il giovane arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Sassari per l'omicidio del coetaneo Alberto Melone. La svolta è avvenuta nella notte. Ascoltato a lungo dagli investigatori e dal sostituto procuratore Mario Leo come persona informata dei fatti, Saba sarebbe crollato e avrebbe ammesso l'omicidio avvenuto all'interno dell'appartamento in cui vive, al primo piano di piazza del Teatro.
Sino a ieri notte aveva retto la versione secondo cui nell'abitazione aveva fatto irruzione un'altra persona e che, una volta accolto in casa, avesse sparato un colpo di pistola tra il petto e il collo di Melone, ferendolo mortalmente. Le indagini portate avanti sino a questa mattina e i rilievi scientifici hanno permesso di delineare un'altra verità.
Dopo l'arresto di Saba, i carabinieri stanno cercando di far luce sul movente. Le indagini partono dal lunghissimo interrogatorio cui Saba è stato sottoposto nella notte. Difeso dall'avvocato Gabriele Satta, il ragazzo al termine del suo racconto avrebbe confessato di aver sparato, ma anche detto che si sarebbe trattato di un incidente e che stavano giocando. I due, infatti, erano amici da tanti anni, si frequentavano abitualmente e già in passato erano finiti nei guai per una vicenda che ancora li vede sotto processo. Tuttavia l'ipotesi del gioco finito in tragedia non convince del tutto gli inquirenti, per i quali l'accusa resta di omicidio volontario. Confermato intanto che sulla scena del delitto ci fossero altre due persone, due ragazzi, amici della vittima e dell'omicida. Anche loro sono stati ascoltati, ma per ora nei loro confronti non pende nessuna accusa.
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