Gli allevatori di nuovo pronti a scendere in piazza in Sardegna: tutti i comitati del Movimento pastori sardi in assemblea per lanciare una nuova grande mobilitazione. L'annuncio arriva da uno dei leader storici dell'Mps, Felice Floris, all'indomani dei provvedimenti cautelari nei confronti di 14 pastori per le giornate di lotta degli scorsi mesi, in particolare gli assalti ai furgoni del latte.
"Una protesta - spiega Floris - che ricorderà le giuste responsabilità alla politica regionale e nazionale". Solidarietà da parte dell'Mps agli allevatori che hanno ricevuto le misure dell'obbligo di dimora e di firma. "Rei di aver manifestato il proprio disagio sociale nei confronti di una politica assente - denuncia il leader del movimento - di una burocrazia al limite della legalità e di un sistema produttivo che grazie alla sua forza di posizione, schiaccia i pastori imponendo prezzi stracciati sia per il valore del latte che per il valore degli agnelli".
Il movimento ricorda come la protesta abbia varcato il Tirreno. E i tantissimi gesti simbolici di appoggio come le lenzuola bianche sui balconi delle case. "In tutta questa situazione la politica ha cavalcato la questione non in maniera scientifica cercando soluzioni al problema ma solo all'interno di una 'visione elettorale - attacca Floris -. Oggi si presenta il conto contro persone che hanno come unica colpa quella di essere pastori e di essere, grazie ai loro sacrifici, gli artefici dell'unico segmento industriale che in Sardegna funziona, l'industria agro-alimentare. Per non parlare della vitalità che diamo ai nostri paesi attraverso il nostro ruolo economico, sociale e ambientale".
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