Arte e scienza per trasformare la crisi economica e il fenomeno dello spopolamento che attanaglia i paesi dell'interno della Sardegna in opportunità. E' il filo conduttore del Festival della Resilienza, giunto alla sua quinta edizione, che ha preso il via l'11 luglio a Macomer e che dopo 25 giorni si prepara al gran finale: da mercoledì 7 e fino a venerdì alle Ex-Caserme Mura, sono in programma tre giorni di eventi all'insegna della cultura, dell'artigianato, della musica e dello sport.
Per domani è prevista al Centri servizi culturali la proiezione del film rivelazione dell'anno, "L'uomo che comprò la Luna", con la presenza del regista Paolo Zucca e la moderazione di Giancarlo Zoccheddu. A seguire, la musica di Francesco Medda Arrogalla e BASS X 92. Giovedì 8 sarà messo in scena lo spettacolo "L'Avvoltoio", di Sardegna Teatro con Valentino Mannias e la regia di Cesar Brie. La serata proseguirà con la musica di E se vai - Tributo a De Andrè, il cantautorato romano di Matteo Cappella e Dj Lazza da Milano.
Per la serata di chiusura il 9 agosto, ancora musica, stavolta dei Matrioska, Primate Instinct, Iskassiados + esito del laboratorio musicale a cura di Moses Concas. "La manifestazione offre un'importante offerta culturale - spiega all'ANSA Luca Pirisi, uno dei giovani organizzatori - impreziosita dai tornei sportivi di Giogamos Paris: Revolution, e da un expo di artigianato, arte, gastronomia e innovazione. Dall'11 luglio il territorio del Marghine, con incursioni anche in Planargia Meilogu e Barbagia, è stato animato da un flusso di artisti e ricercatori, chiamati a raccolta dall'associazione ProPositivo per cercare di trasformare 'la crisi in opportunità' a partire dal fenomeno dello spopolamento e della crisi socio-economica".
Nato nel 2015, il festival è passato dai cinque giorni di programmazione a un mese nell'edizione 2019, imperniato su arte e scienza e supportato da numerosi partner, tra i quali la Fondazione di Sardegna, Sardegna Film Commission, Tirrenia, Sardegna Teatro.