Ganasce fiscali contro i turisti, in particolare stranieri, che rubano sabbia, conchiglie e cocci dalle spiagge della Sardegna. È l'idea a cui sta lavorando il Corpo forestale regionale per dare un freno all'arrembaggio dei moderni predoni sui litorali dell'Isola. "Stiamo valutando la possibilità di attivare questo istituto - spiega all'ANSA il comandante del Corpo forestale della Sardegna, Antonio Casula - Molte delle persone che commettono questi furti sono stranieri e quando rientrano nella loro nazione è difficile ottenere il pagamento della sanzione".
"La Regione sarda - ricorda il dirigente - ha una normativa ben precisa in merito a questo tipo di ruberie, la legge 16 del 2017, e questa prevede multe dai 500 ai tremila euro. Noi, come la Guardia di finanza, i Carabinieri e la Polizia, facciamo il sequestro del materiale e notifichiamo la sanzione, ma poi i turisti tornano nel loro Paese e il più delle volte non pagano. Per questo stiamo ragionando con l'ufficio legale per applicare l'istituto delle ganasce fiscali: auto o imbarcazione ferme fino a quando la multa non viene pagata. Ci sembra l'unico modo per contrastare il fenomeno, visto che non è possibile conciliare al momento della contestazione".
Dall'inizio dell'estate sono una decina le multe elevate dal Corpo forestale per questo tipo di infrazione. "Di sicuro la campagna di sensibilizzazione ha dato i suoi frutti - precisa Casula - ma ancora non è sufficiente".