di Gian Mario Sias
Da una parte c'è una modella di origine scandinava che accusa di essere stata stuprata. Dall'altra ci sono quattro studenti genovesi di buona famiglia che si difendono e parlano di un rapporto consenziente. In mezzo, un video che non risolve i dubbi, per il quale saranno necessarie ulteriori perizie, e molti punti interrogativi sullo stato di alterazione psicofisica dei cinque protagonisti della vicenda, tutti coetanei, poco più che maggiorenni: Ciro Grillo, figlio di Beppe, fondatore del M5s, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. È una vicenda giudiziaria su cui è calato il più stretto riserbo, quella scaturita dalla denuncia che la ragazza ha presentato lo scorso 6 agosto ai carabinieri della compagnia Duomo di Milano. La giovane modella ha dichiarato di aver subito violenza la notte del 16 luglio in una villa di Porto Cervo, in Costa Smeralda, la residenza estiva di Beppe Grillo. A distanza di quasi un mese dai fatti e a un mese esatto dalla denuncia formalizzata nel capoluogo lombardo, ieri i quattro indagati per violenza sessuale di gruppo sono stati interrogati da Gregorio Capasso, capo della Procura di Tempio Pausania, competente territorialmente, e dalla sua sostituta Laura Bassani, titolare dell'inchiesta. Dopo il clamore suscitato dalla vicenda, anche e soprattutto per la presenza tra gli indiziati di Grillo junior, oggi dal tribunale non filtra nulla. Dopo un'intera mattinata dedicata allo studio degli atti e degli elementi raccolti sinora, il procuratore Capasso si è limitato a dire all'ANSA: "Faremo presto, a garanzia degli indagati e della parte offesa, data la delicatezza del caso sulla vicenda abbiamo mantenuto sin qui e continueremo a mantenere il massimo riserbo". Scelgono di non parlare e di non commentare anche gli avvocati che difendono i quattro giovani. Si tratta dei legali genovesi Enrico Grillo (Ciro Grillo), Paolo Costa (Vittorio Lauria), Ernesto Monteverde (Edoardo Capitta), Romano Raimondo e Gennaro Velle (Francesco Corsiglia). Al momento non ci sono provvedimenti. Già nei prossimi giorni dovrebbe essere analizzato ancora il video sequestrato nel corso delle perquisizioni dei carabinieri nelle case degli indagati. Sul fatto che ci sia stato un rapporto sessuale non ci sarebbero dubbi. È invece da chiarire se la ragazza sia andata a letto con i suoi quattro coetanei - come loro hanno ribadito anche nell'interrogatorio di ieri - o se sia stata costretta, come lei ha denunciato già un mese fa. Gli elementi dirimenti per la Procura tempiese sono essenzialmente due: chiarire se i protagonisti della vicenda, presunta vittima compresa, avessero fatto o meno abuso di alcol o droghe, e valutare lo stato di minorata difesa legato alla superiorità fisica e numerica dei quattro ragazzi, specie se si confermasse l'ipotesi che la modella fosse in stato di alterazione psicofisica.
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