Sardegna

Crisi edilizia, "sbloccare i cantieri"

Presidio Cgil, Cisl e Uil: troppe incompiute e risorse al palo

Redazione Ansa

Chiedono "più lavoro", con lo sblocco dei cantieri, gli oltre 300 manifestanti riuniti sotto l'assessorato dei Lavori pubblici, in viale Trento a Cagliari, in una delle cento piazze italiane scelte dai sindacati edili di Cgil, Cisl e Uil per rilanciare il settore delle costruzioni. La manifestazione è stata preceduta ieri da un'altra iniziativa: l'affissione sul cavalcavia della statale 195 dello striscione "Cantiere diga Monti Nieddu: facciamolo ripartire", che oggi le sigle espongono anche a Cagliari.

"Abbiamo scelto di protestare sotto questo assessorato visto che in Sardegna sono più di cento i cantieri bloccati - spiega la segretaria regionale di Fillea Cgil Erika Collu - oggi chiediamo all'assessore politiche industriali a partire dal settore delle costruzioni perché la nostra terra ha bisogno di infrastrutture". Poi, "un tavolo permanente delle opere pubbliche con il coinvolgimento di tutti i soggetti, anche per monitorare l'applicazione del contratto edile che è una garanzia per i lavoratori del comparto: sono più di trentamila gli addetti persi in dieci anni". E "una task force di supporto alla velocizzazione delle opere".

Per Giovanni Matta (Filca Cisl) "non possiamo non denunciare l'insensibilità dei grandi enti come Anas, e gli altri soggetti che hanno risorse per l'edilizia e sarebbero il toccasana per il problema del lavoro in Sardegna". Anche Marco Foddai di Feneal Uil ha insistito sulla necessità che il responsabile dei Lavori pubblici Roberto Frongia apra "una cabina di regia con i maggiori committenti che ci sono in Sardegna perché da troppo tempo aspettiamo che vengano spese le risorse e che i cantieri riaprano". Il riferimento è "a cantieri Anas, Abbanoa, Area e Consorzi di bonifica". Un passaggio sulla messa in sicurezza del territorio sardo. "Gli annunci devono essere seguiti dai fatti: mi riferisco a ponti, viadotti, strade". Una delegazione delle tre sigle sarà ricevuta a fine mattinata dall'assessore Frongia.

FRONGIA PRONTO A RIVEDERE LA LEGGE SUGLI APPALTI - L'assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia è pronto a una revisione della legge sugli appalti. "Sul tema l'attenzione della Regione è massima, l'obiettivo è quello di approdare a un testo con la più ampia condivisione possibile", ha confermato ai sindacati edili dopo il sit-in di protesta a Cagliari per rilanciare il settore delle costruzioni in Sardegna e sbloccare quanto prima cantieri e risorse fermi al palo.

"Stiamo lavorando - ha spiegato l'esponente della Giunta Solinas - perché la società regionale Opere e Infrastrutture (istituita con legge del 2018 a valere su contratti pubblici, servizi e forniture, ndr) sia uno strumento pienamente operativo e attendiamo che il ministero dia una risposta definitiva sul commissariamento richiesto anche dalla Conferenza Stato-Regioni. Una soluzione che, in virtù dell'articolo 4 dello Sblocca cantieri, porterebbe notevoli vantaggi all'abbattimento dei tempi delle procedure". Ai sindacati Frongia ha poi risposto sì alla richiesta di istituire un tavolo permanente sulle opere pubbliche. "Non ci sono contrapposizioni e l'obiettivo comune è quello di dare un forte impulso al settore delle infrastrutture, sia per quanto riguarda la realizzazione delle nuove opere, sia per ciò che attiene quelle esistenti", ha chiarito.

Assieme ai lavoratori edili, Frongia ha incontrato anche i rappresentanti di Anas, Enas e Area: "Abbiamo fatto il punto sulle criticità innegabili del settore e ragionato insieme sulle prospettive e sui percorsi attuali e futuri". Per il 2020 ci sono forti aspettative. "Solo per la manutenzione - ha ricordato l'assessore - Anas ha annunciato di voler raddoppiare gli investimenti nell'Isola portando il proprio impegno a 100 milioni di euro. Enas, invece, conta di affidare appalti per 50 milioni di euro e Area mette a correre 20 milioni per l'edilizia pubblica".

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