Il Cagliari usa la testa per ottanta minuti. Poi usa anche le mani (fallo di Cacciatore e spintone di Olsen) e deve accontentarsi di un pareggio. Accontentarsi per modo di dire visto che la squadra rossoblù ha comunque allungato la striscia di risultati utili consecutivi a undici. Ed è al quarto posto insieme alla Roma in piena zona Champions. Rimane il rammarico per un vittoria che sembrava, a sette minuti dalla fine, già cosa fatta. Ma è lo scotto che forse deve pagare una squadra poco abituata a stare così in alto: situazioni che dovevano essere gestite con calma e freddezza sono state invece affrontate con l'istinto anziché con la testa. E sarebbe potuta finire anche peggio se Tabanelli non avesse graziato Rafael a due passi dalla porta e dal clamoroso sorpasso.
"Ci deve servire di lezione - ha detto Maran a fine gara - perché non dobbiamo commettere certe ingenuità. Peccato però alla fine mi tengo un punto su un campo difficile e in quel finale caotico c'era addirittura il rischio di non portare a casa nulla". Ora si guarda avanti e il futuro si chiama passato: Claudio Ranieri. Il Cagliari ora dovrà affrontare la doppia sfida con la Sampdoria in campionato e coppa. E deve fare i conti con due problemi: la gestione della mezza delusione di ieri. E l'assenza di due giocatori come Cacciatore e Olsen.
Per la difesa in teoria ci sono tre soluzioni pronte: Faragó, Mattiello e Pinna. Tra i pali tutto scontato: Rafael, dopo quella di ieri, collezionerà la sua seconda presenza in campionato. "Dispiace - ha spiegato Maran dopo la battaglia di Lecce - dover fare a meno di giocatori come Olsen e Cacciatore, ma ho piena fiducia nella qualità della rosa. Non guardiamo la classifica in questo momento: pensiamo solo a migliorare". In conferenza stampa il tecnico rossoblù ha ricordato la figura del presidente del Coni Sardegna, Gianfranco Fara, scomparso ieri pomeriggio. "Un grande uomo di sport che conoscevamo e apprezzavamo. Siamo vicini alla famiglia".