Età media 16 anni, otto su 10 eterosessuali, uno su tre ha già avuto un rapporto sessuale. È l'identikit degli studenti intervistati dalla Lila di Cagliari durante l'edizione 2019 del progetto EducAids: interventi di prevenzione attiva dell'Hiv e delle infezioni sessualmente trasmissibili (Ist) - in occasione della Giornata mondiale della lotta all'Aids - totalmente autofinanziato e portato avanti dal 2013 nelle scuole del cagliaritano. Durante l'ultima rilevazione sono stati intervistati 457 studenti, il 30% del campione ha dichiarato di aver avuto almeno un rapporto sessuale.
Di questi, il 75% ha avuto il primo rapporto prima dei 15 anni e oltre il 60% ha dichiarato di non aver usato il profilattico o di non usarlo con costanza. La consapevolezza di aver corso dei rischi c'è ma, ancora una volta, è legata a una conoscenza incerta delle vie di trasmissione: il 22% non sa che i contraccettivi (profilattico escluso) non proteggono dall'Hiv, l'8% crede che l'Hiv possa colpire solo omosessuali, tossicodipendenti e prostitute e il 6% pensa che si possa intuire dall'aspetto se una persona abbia o meno l'Hiv. Oltre il 50%, infine, non sa che le persone con HIV con carica virale soppressa non trasmettono il virus.
Ai giovani è stato chiesto, inoltre, quale fosse la loro primaria fonte d'informazione in merito all'Hiv. I social media e i media tradizionali sono la principale (e spesso unica) fonte d'informazione per ben il 43% degli intervistati. Si tratta, perciò, di un tipo d'informazione con gradi di attendibilità non sempre rispondenti alle esigenze dei più giovani, poco interattiva, e non in grado di agire sull'elaborazione di comportamenti più sicuri.
Non a caso gran parte degli studenti e delle studentesse hanno accolto con favore la formazione ricevuta. Il 71% non l'ha ritenuta imbarazzante mentre l'84% si dice favorevole a corsi di educazione affettiva e sessuale nella propria scuola. Il 55%, infine, riterrebbe giusto consentire la vendita di profilattici nei distributori scolastici.