di Maria Giovanna Fossati
Puntuale, è stato tra i primi ad arrivare al bivio di Lula il 13 febbraio 2019 per solidarizzare con i pastori: loro, circa 3mila, erano già in presidio sulla statale, invasa da camion e trattori, per dire che il prezzo del latte ovino doveva salire. E di parecchio. Se si voleva salvare il lavoro nelle campagne. Suo malgrado si è ritrovato indagato per blocco stradale e organizzazione di manifestazione non autorizzata. Il procedimento nei confronti di Gianfranco Fenu, parrucchiere di Siniscola, è stato archiviato oggi dal gip del tribunale di Nuoro, Claudio Cozzella, insieme a quello di altri due pastori sotto inchiesta per gli stessi reati.
"Sono soddisfatto della decisione del giudice ma continuo a ritenere che la manifestazione al bivio di Lula andava appoggiata anche dagli altri lavoratori: lo rifarei anche domani - dice Fenu all'uscita dal palazzo di giustizia - Il 13 febbraio ero lì per esprimere vicinanza ai pastori, una categoria importante ma vessata. Se manca la solidarietà tra di noi in questa terra non ci resta più niente", spiega. Quel giorno sulla statale 131 Dcn era in corso un imponente blocco stradale promosso dagli allevatori e dai sindaci del territorio al bivio di Sologo, tra i comuni di Nuoro, Lula e Siniscola: chiuse entrambe le carreggiate, occupate da trattori e tir, in strada circa 3mila manifestanti. Ci furono anche alcuni momenti di tensione con le forze dell'ordine: erano dovuti intervenire i primi cittadini per calmare gli animi.
"Io mi trovavo lì per manifestare pacificamente - racconta Fenu - non ho fatto nulla se non essere presente con il mio corpo, ma subito dopo sono arrivati i guai. Prima sono stato raggiunto da un provvedimento del questore di Nuoro di ritiro delle armi che detenevo legalmente, poi il mio nome è stato inserito nel procedimento penale, oggi conclusosi con l'archiviazione. Come me - ricorda l'ormai ex indagato - altri cittadini comuni che quel giorno hanno manifestato con i pastori sono rimasti invischiati in procedimenti penali". Per tre di loro non ci saranno seguiti giudiziari. Esultano gli avvocati difensori Giulia Lai, Adriano Sollai, Michele Zuddas e Marcella Cabras: la loro istanza di opposizione alla proroga delle indagini sollecitata dalla pm Ilaria Bradamante è stata accolta dal gip, che si è poi pronunciato per l'archiviazione.
"Una decisione - commenta l'avvocata Lai - che ora dà speranza ai tantissimi manifestanti sotto inchiesta". La battaglia legale non finisce qui. Il pool difensivo ha infatti presentato oggi una seconda istanza, questa volta per bloccare i 21 decreti di condanna già emessi dal tribunale di Nuoro per i fatti di Lula. "L'obiettivo - spiega l'avvocato Sollai - è far sì che la condanna non diventi definitiva, ma consenta agli indagati di andare a processo per difendersi. Sono sicuro che per tutti loro riusciremo ad avere un esito positivo, come è stato per le tre archiviazioni ottenute questa mattina".
Complessivamente sono un migliaio le persone già raggiunte da avvisi di garanzia. Dopo Nuoro tocca al tribunale di Sassari: la prossima udienza è fissata per il 24 gennaio.