E' un pane da crosta, croccante i primi giorni e si mantiene buono per altri otto. Il Pa punyat, "il pane fatto con i pugni", specialità algherese, è prodotto Pat. Fa ora parte dell'Elenco Nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali questo pane realizzato con semolato rimacinato lavorato in purezza con il grano duro locale karalis. Il nome deriva dal modo di lavorarlo premendo con il pugno chiuso e facendo forza con l'avambraccio, dando così forma e anima al pane. La pagnotta di antiche origini catalane, grazie ad un accordo di filiera corta tra il mastro pianificatore Antonio Masia del panificio Cherchi di Olmedo, Parco regionale di Porto Conte, agricoltori della Nurra e Mulino Riu di Alghero, era tornata da alcuni anni sulle tavole, dopo 60 anni di oblio.
Il riconoscimento ministeriale è frutto di una sinergia tra queste realtà che hanno puntato sulla valorizzazione e riscoperta del pane come si faceva una volta, genuino e salutare. "E' una emozione che non riesco a contenere- dice all'ANSA Antonio Masia - la ricompensa per anni di lavoro. Ci abbiamo creduto e il risultato è arrivato. Il Pa punyat, prodotto identitario, può vantare una certificazione che ne attesta qualità, origine e antiche tecniche di lavorazione che si mantengono ancora immutate. E' il giusto riconoscimento per la città di Alghero e per Olmedo".
Il suo impasto è fatto con lievito madre, farine sarde di semola di grano duro karalis, coltivato nei campi della filiera certificata, che impone uso di prodotti naturali e controllata dall'agenzia Laore. Poi viene portato al mulino per essere macinato. Ora il Pa punyat va a infoltire l'elenco dei Pat, prodotti agroalimentari le cui procedure di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo e comunque per un periodo non inferiore ai 25 anni. Antonio Masia aderisce anche al contrassegno "Pane fresco" dell'assessorato regionale del turismo.