DI MARIA GIOVANNA FOSSATI
Nessun caso di coronavirus in Ogliastra, nella costa orientale della Sardegna, terra di centenari e una delle cinque 'blu zone' del mondo. Il virus da queste parti non ha finora attecchito, vuoi per la bassa densità demografica, vuoi per il distanziamento sociale attivo già dai tempi pre-epidemia. Ma c'è anche chi sostiene che ci sia un nesso con gli anticorpi della malaria presenti in larga parte della popolazione, teoria per il momento non confermata dagli studiosi.
A Perdasdefogu, per esempio, uno dei 23 paesi ogliastrini, ci sono otto centenari e 61 ultranovantenni, su una popolazione di 1.830 abitanti. Anziani che anche in periodo di lockdown, continuano a fare quello che hanno sempre fatto. Adolfo Melis, barista di 97 anni, non può aprire il suo bar sotto casa ma ne approfitta per dargli una imbiancata, mentre Annunziata Steri, che di anni ne ha 98, continua ad impastare la pasta fresca. E sono molti gli anziani che continuano ad andare all'orto tutti i giorni.
Il sindaco di Perdasdefogu Mariano Carta spiega all'ANSA: "Al momento l'Ogliastra sembra un'isola felice, ma teniamo alta la guardia. Anche qui si sta in casa, anche se è consentito andare nell'orto. I nostri anziani non sembrano risentire della pandemia, probabilmente perché da queste parti il distanziamento sociale è la regola: non ci sono condomini, né si viaggia nei mezzi di trasporto pubblici. Inoltre siamo pochi e in paesi distanti tra di loro e si sta molto all'aria aperta. Una situazione che in questo momento è un'ancora di salvezza". Se in altri tempi l'Ogliastra ha risentito molto dell'isolamento, con pochi collegamenti e bassi servizi, in tempi di pandemia, risulta la carta vincente. Un aspetto, però, che non fa abbassare la guardia alle istituzioni.
"Al momento la situazione è felice - conferma il sindaco di Lanusei e presidente della Conferenza socio sanitaria ogliastrina, Davide Burchi - ma questo non vuol dire che non dobbiamo prepararci. Come sindaco, ma anche come conferenza sociosanitaria dei paesi ogliastrini, abbiamo stipulato una convenzione con un albergo di Lanusei per eventuali positivi che non possono fare la quarantena in casa, o per persone che sono entrate in contatto con positivi".
Quanto alla "forza" genetica che ha portato alla longevità degli ogliastrini o al nesso tra il virus e gli anticorpi della malaria gli studiosi non si sbilanciano. "Al momento siamo concentrati sull'emergenza in Sardegna ed è ancora presto per trarre conclusioni di questo tipo - sottolinea Francesco Cucca, professore di genetica medica dell'università di Sassari e ricercatore di Progenia che studia il Dna degli ogliastrini - Studieremo meglio questi aspetti quando sarà il momento. Adesso bisogna tenere alta la guardia per evitare che il virus si sviluppi nella nostra isola, quindi si deve continuare a restare a casa".
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