Festa anche a Cagliari con Bella Ciao sparata a tutto volume da finestre e balconi. Il silenzio post pranzo è stato interrotto alle 15 dalle note della canzone del partigiano: cellulare connesso con le casse e via le versioni classiche, ma anche quelle più rock come quella dei Modena City Ramblers. Molti, richiamati dalla musica, hanno accompagnato le note con il battito delle mani. Esposto anche qualche tricolore. Intanto falso allarme in piazza Yenne: nei giorni scorsi c'era stata sui sociali una "chiamata" per una manifestazione, non autorizzata. L'appuntamento era fissato per le 17. La piazza era presidiata dalla Polizia, ma dei manifestanti - forse scoraggiati da quanto accaduto in mattinata con l'identificazione di un gruppo di giovani che hanno esposto un cartello con la scritta "io esco" - nessuna traccia
CERIMONIE SOBRIE MA NON MANCA L'EMOZIONE - In quattro a deporre la corona d'alloro al Parco delle Rimembranze in rappresentanza dei comitati organizzatori per il 25 aprile a Cagliari. Facile elencare chi c'era: Franco Boi, Carlo Boi, Carlo Dore e Antonello Murgia. Una versione in miniatura - causa dell'emergenza coronavirus - della manifestazione che ogni anno porta per le strade del capoluogo almeno un migliaio di partecipanti. Una cerimonia breve ma commovente: i quattro, nonostante la mascherina alla bocca, hanno intonato prima l'inno d'Italia e poi Bella Ciao. Applauso finale e ricorrenza celebrata.
Un evento seguito con discrezione dalla parte opposta della strada dalle forze dell'ordine. Monitorati nei giorni scorsi i social per alcuni inviti, in altre parti della città ma anche in centri della provincia, a manifestazioni non autorizzate o comunque non in linea con le restrizioni in corso per l'emergenza coronavirus. Manifestazione per pochi intimi. Presenti, oltre gli organizzatori, solo giornalisti. Due passanti, foulard rosso al collo lei e mascherina con il tricolore lui, si sono fermati davanti al monumento ai caduti e dal telefonino hanno fatto partire anche loro Bella Ciao. Poi i saluti e l'appuntamento alle 15, questa volta dai balconi e dalle finestre, per cantare tutti insieme la canzone del partigiano.
Manifestazioni a distanza anche in altre parti dell'Isola. A Quartucciu il sindaco Pietro Pisu e il rappresentante locale dell'Anpi Pierpaolo Fois in piazza dei Caduti. Poi un'automobile autorizzata in giro per il paese il tricolore al suono dell'inno nazionale e di Bella Ciao. Tutta invece in diretta streaming "resistente" la giornata del 25 aprile a Carbonia e a Cabras. Celebrazioni tra letture, interventi e canzoni. Tra queste un omaggio all'antifascista Giaime Pintor promosso dall'Issasco (Istituto sardo per l'antifascismo) per celebrare il 75/o anniversario.
Si tratta di "Giaime", una clip di dieci minuti autoprodotta che sarà pubblicata nei profili Facebook e YouTube dell'Istituto. Con dodici persone che leggono e interpretano dalle proprie case e con strumenti non professionali il messaggio di Pintor. Una lettura corale: una studentessa, un medico, un'educatrice, una farmacista, insegnanti, ricercatori, giornalisti, studiose e studiosi alle prese con una testimonianza sulla necessità di assumere il proprio destino nei momenti decisivi della vita pur nella consapevolezza dei propri limiti.
Per ricordare il 25 aprile la Fondazione di Sardegna propone invece, nel suo sito, il monologo di Paolo Floris "Storia di un uomo magro" e i canti di Chiara Effe: la vicenda è quella di Vittorio Palmas, di Perdasdefogu, un soldato che si salva perché pesava 37 chili: se ne avesse pesato 35 sarebbe finito nelle camere a gas del lager nazista di Bergen Belsen, lo stesso di Anna Frank.
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