di Stefano Ambu
Sabbia finissima e mare azzurro: il paradiso di Tuerredda a numero chiuso, al massimo 1.100 "ospiti", per evitare sovraffollamento e rischio Covid.
All'ingresso dell'arenile ci sarà il personale del Comune per conteggiare i bagnanti sino al raggiungimento della massima capienza. "Il numero chiuso - spiega il sindaco - rientra in una serie di disposizioni che servono sia a godersi la spiaggia in sicurezza sia a proteggerla: niente plastica, fumo solo in aree riservate, come in aeroporto, e regole chiare sul commercio itinerante. "Sarà un'estate particolare ma siamo ottimisti - dice Serra - Non con i numeri degli anni scorsi, ma ci aspettiamo un afflusso di turisti dalla Penisola e dall'estero a luglio e ad agosto. Poi ci aranno sicuramente molti sardi: potrebbe essere l'occasione per scoprire o riscoprire Tuerredda, il nostro Colosseo o la nostra Cappella Sistina, con la differenza che mentre questi ultimi sono opera dell'ingegno umano e quindi potenzialmente 'replicabili', Tuerredda è opera della natura e, se non adeguatamente preservata, rischia di danneggiarsi irrimediabilmente".
Tetto duqnue a 1.100 persone. "E' la quantificazione del numero di bagnanti sostenibile- spiega- come carico antropico massimo in base alle dimensioni della spiaggia tenendo invariata, rispetto al passato, la suddivisione tra spiaggia libera e spiaggia gestita", sottolinea ancora il sindaco - C'è già il via libera del Consiglio comunale. Con successiva delibera di Giunta si stabilirà la data di attivazione e gli orari del numero chiuso 2020 (tra fine giugno e inizio luglio e fino a settembre) e le modalità operative di presidio e controllo agli ingressi. "Nel frattempo - annuncia Serra - siamo già al lavoro per il posizionamento della cartellonistica informativa e lo sviluppo di applicazioni informatiche che diano in tempo reale la disponibilità di posti liberi". Si sta inoltre pensando alla possibilità di destinare un'area all'interno dei parcheggi per l'eventuale atterraggio di emergenza dell'elisoccorso. "Naturalmente - osserva Serra - non ci sfugge il periodo particolare che stiamo vivendo con l'emergenza sanitaria in corso per il Covid-19, il ragionamento parte da prima ma tiene conto dell'attualità: la regolamentazione degli accessi va proprio nella direzione di limitare i rischi dovuti all'eccessivo affollamento".