Un lockdown da ko per la Sardegna. L'impatto è calcolato sulla base di una settimana di chiusura: 807 milioni e 2,6% di Pil in meno con 491 euro di ricchezza pro capite che se ne va.
Una fotografia della situazione attuale. Ma anche una serie di proposte per uscire dal tunnel. Con un invito - precisa la Uil - a una semplificazione sugli ammortizzatori sociali "dando certezza sui pagamenti con tempi ridotti di erogazione". Un altro sos: snellimento e accorciamento di tutte le procedure amministrative con celeri tempi di erogazione delle provvidenze previste dai Decreti "Cura Italia" e "Rilancia Italia".
Magari " favorendo il sistema dell'autocertificazione, con controlli ex post sulle pratiche e inasprimento delle pene in caso di dichiarazioni mendaci o assenza dei requisiti di accesso".
In generale - attacca il sindacato - "serve assumere scelte radicali in discontinuità con il passato, con particolare riguardo per i settori strategici; valore aggiunto, numero di occupati, apporto positivo ai conti correnti dello stato e saldo della bilancia tra import ed export, i fattori da tenere in considerazione". Gli interventi - insiste la Uil - dovranno sempre preservare un rientro nel medio periodo dei valori del rapporto tra debito pubblico e Pil ma senza sottovalutare gli effetti economici e sociali complessivi della recessione.
Fase 3: "in Sardegna 60mila posti lavoro persi nel lockdown"
Report Uil, addio a 25miln di retribuzioni e -2,6% Pil