C'è anche molta Sardegna nel libro di Paolo Cucchiarelli, già caposervizio ANSA, scrittore e giornalista d'inchiesta, sulle stragi di Bologna e Ustica. Il volume, scritto a Dorgali, è intitolato "Ustica&Bologna.
In realtà, la prima con l'Isola ha pochi legami: è un'insegnante di origine sarda. Ed è una delle vittime della strage. Il suo corpo non è stato mai trovato perché polverizzato. Motivo? Secondo i giornali di allora, il destino l'aveva sistemata proprio nel posto più vicino all'ordigno. "Il che , sappiamo bene oggi, semplicemente non è vero", dice l'autore del libro Insomma, la ricostruzione ufficiale non quadra, secondo Cucchiarelli. "Domanda centrale che non ha ancora una risposta: forse c'erano due bombe nella sala d'aspetto di seconda classe di Bologna e il destino assegnò alla signora Fresu il posto accanto alla seconda bomba?".
Secondo Cucchiarelli c'è un altro particolare importante: il ritrovamento del passaporto di Salvatore Muggironi, insegnante cieco residente ad Aritzo, in Barbagia. L'uomo non è alla stazione il giorno della strage. Ma il passaporto? Le indagini allora negarono qualsiasi legame del sardo con la strage. Ma rimane il mistero del documento: non aveva tracce di polvere e quindi non poteva essere stato ritrovato tra i detriti, questo emerge dai verbali. Lo scrittore, però, rileva nel libro "che il 9 ottobre del 2015, rispondendo a una interpellanza urgente, il governo spiega che il passaporto era stato ritrovato in stazione". "Il problema a questo punto - spiega Cucchiarelli - è cosa accadde nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna il 2 agosto 1980 alle 10.25". C'è infine un altro elemento che secondo l'autore collega la strage alla Sardegna: "Uno dei luoghi dove l'Olp aveva depositato esplosivi era a Lula, uno straordinario paese in piena Barbagia".
Strage Bologna: la pista sarda nel libro di Cucchiarelli
I casi Fresu e Muggironi. E l'esplosivo nascosto a Lula