Un documentario di viaggio per far conoscere la Sardegna ai festival del cinema. Tappa su tappa, puntando su immagini e percorsi poco battuti. Cercando di far venire fuori l'isola meno conosciuta, dalle miniere dismesse e i villaggi fantasma che un tempo accoglievano i minatori alla "west coast", bella ma ancora in fase di decollo, zona di Alghero a parte. Sino alle montagne, dal Limbara al Monte Nieddu. Tutto molto trasparente: budget di 40mila euro. E richiesta di aiuto attraverso donazioni. Con gli spettatori che diventano produttori. Il camper con regista, staff e attrezzature sta per partire.
Il progetto si chiama Road2Sardinia 2020. "L'intento - spiegano i promotori - è quello di valorizzare un modello di turismo consapevole e sostenibile che riscopre cultura e tradizioni locali. Si vuole promuovere la riscoperta di come attraverso il legame profondo con le proprie radici si possa sviluppare una visione moderna di turismo ed imprenditoria nel rispetto del territorio. Si parlerà di un modo diverso di vivere la vita, a contatto con la natura e più vicino alle nostre tradizioni".
Naturalmente c'è anche molto mare. Di viaggi anche nel più classico nord est dalla Costa Smeralda verso Santa Teresa di Gallura e Palau sino a La Maddalena. Il documentario sarà girato in circa dodici settimane tra giugno e settembre. E il battesimo del lavoro è previsto per ottobre. Il progetto è patrocinato da Regione e Comune di Sassari. Domenica sera presentazione a Porto Ferro con cena, musica e visione del trailer.
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