"A Sassari mi aspetto la collaborazione della società civile e delle istituzioni, perché non tutti i problemi di ordine pubblico sono problemi di polizia". Claudio Sanfilippo è da oggi il nuovo questore di Sassari e al suo primo incontro pubblico cerca di stabilire da subito un contatto con la città. "Ho sempre pensato che un'esperienza in Sardegna sarebbe stata interessante e poi io sono siciliano, sono isolano, quindi penso che mi troverò bene", dice nella sala Palatucci della Questura, presentandosi alla stampa.
Cinquantanove anni, palermitano, un passato da poliziotto vero nella sua città, con una lunga serie di successi con cui si è guadagnato l'appellativo di "Acchiappamafiosi": prima alla Squadra mobile di Palermo, poi dirigente della settima sezione investigativa Antiracket, quindi reggente della quinta sezione investigativa Antimafia fino al 1996, quando da dirigente della Catturandi mette le manette ai polsi del criminale dei criminali, il superboss della mafia Giovanni Brusca. Fra gli altri arresti eccellenti compiuti da Sanfilippo, specializzato nella caccia ai latitanti mafiosi, sono da segnalare nomi come Pietro Vernego, Francesco Tagliavia, Gaspare Spatuzza, Natale Gambino, Carlo Greco. E ancora l'assassino di padre Pino Puglisi, Salvatore Grigoli, l'omicida di Salvo Lima, Francesco Onorato e Fifetto Cannella, condanno a 30 anni per la strage dei Georgofili.
A Sassari arriva dopo aver ricoperto negli anni l'incarico di questore vicario a Parma, di questore a Crotone e poi a Trapani. "Qui la realtà è molto diversa, conosco i problemi che affliggono la provincia di Sassari - spiega - La realtà criminale è sempre difficile da affrontare e questo è per me uno stimolo a impegnarmi e a fare sempre meglio. E anche qui a Sassari, con la collaborazione di tutti, che ritengo fondamentale, garantirò il massimo impegno. La mia esperienza maturata nel passato è a disposizione della Questura e della città".