Era stato ucciso dopo aver trascorso una serata al bar col suo assassino: una lite finita nel sangue, anche a causa dell'abuso di alcol. Antonio Piras, 35 anni, era stato trovato morto il 17 giugno dello scorso anno nelle campagne di Sestu, raggiunto da un colpo di fucile a canne mozze sparato al cuore, quasi a bruciapelo.
Il suo difensore, Stefano Piras, prima che il presidente Giovanni Massidda dichiarasse aperto il dibattimento, ho rinnovato l'istanza di rito abbreviato e la richiesta di inviare gli atti alla Corte Costituzionale: la nuova legge in vigore dallo scorso anno impedisce infatti l'abbreviato per tutti i reati che possano contemplare la pena dell'ergastolo. Entrambe le richieste sono state respinte. Il pm Gaetano Porcu ha quindi fatto sfilare i primi testimoni dell'accusa, gli agenti della polizia giudiziaria della Questura intervenuti subito dopo il delitto. L'imputato era in aula. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it