Spettacolo davanti alla Prefettura di Cagliari. Perché la piazza e le manifestazioni sono l'unico palco possibile in tempi di emergenza Covid. Anche la Sardegna ha aderito ad "Assenza spettacolare", l'iniziativa nazionale promossa da Cgil, Cisl e Uil per accendere i riflettori sul mondo degli artisti bloccati a casa dall'ultimo Dpcm del Governo.
Circa cinquecento persone si sono presentate all'appuntamento in rappresentanza di teatri, cinema, scuole di danza, circhi, animatori è tanto altro. "Siamo necessari, non siamo un peso", hanno urlato al microfono. Poi via alla performance con tamburi, trampolieri e passi di danza, tutti con una tuta bianca. Un pensiero anche a a Genova, unica città delle dieci coinvolte che non è riuscita a scendere in piazza a causa di una ordinanza. Parafrasando Paolo Conte molti hanno mostrato un cartello con la scritta "Genova con noi".
In Sardegna il popolo dello spettacolo supera le cinquemila unità. "Siamo stanchi di elemosina - questa la denuncia - di lavorare gratis, stanchi di essere l'anello più debole. Chiediamo risorse certe". Non vogliamo 'ristorarci'- ha detto Andrea Meloni, Alkestis di Cagliari- ma vogliamo lavorare", ha chiarito Andrea Meloni, del Taeatro Alkestis di Cagliari. Mondo della musica in trincea. "Dobbiamo cambiare radicalmente anche la legislazione", è l'appello del batterista jazz Gianrico Manca.
Al microfono poi Luca Parodi, portavoce dei Tazenda. "Tante sagre annullate la scorsa estate - ha ricordato - non dimentichiamoci che, oltre agli artisti, c'è un indotto che vive grazie agli spettacoli". Si è fatto sentire anche Alverio Cau, storica "spalla" di Benito Urgu, ma anche agente e produttore. Fermi pure i circhi. "Ci hanno fatto spendere tanti soldi per le sanificazioni - ha detto David Benson, illusionista - E abbiamo sanificato anche i nostri animali. Risultato? Ci fanno chiudere".
IN SARDEGNA PRIMATO DI PUBBLICO A TEATRO - Uno stop della cultura che penalizza in Sardegna i cinquemila lavoratori del comparto. Ma che fa male anche ai "consumatori". La Sardegna, secondo i dati forniti dalla Cisl citando i numeri Istat, vanta il primato in Italia della percentuale più alta di frequentatori di teatro: il 12,7% assiste agli spettacoli più di 7 volte l'anno. "E' quindi urgente - sottolinea Federica Tilocca, segretaria regionale Cisl, che ha partecipato alla protesta davanti alla Prefettura di Cagliari - trovare una soluzione che dia un minimo di certezze al mondo dei lavoratori dello spettacolo, caratterizzato da una significativa presenza di personale precario, con prestazioni discontinue, affinchè possano avere il riconoscimento dei contributi previdenziali per tutto il periodo della pandemia e l'accesso al sostegno al reddito per un periodo che potrebbe riguardare anche tutto l'anno 2021".
Altre cifre. Su 100 persone della stessa classe di età, sesso e zona, in Sardegna 7,4 spettatori hanno partecipato almeno una volta l'anno a un concerto di musica classica. Di questi il 66,3% almeno 3 volte e il 16,3% anche più di 7 (miglior dato dopo il 17,8% del Piemonte). I sardi andati invece a teatro almeno una volta l'anno sono stati il 14,5%, e di questi il 78% per tre volte. Tra i cinefili, infine, il 38,6% dei sardi è entrato in sala almeno un volta l'anno. Tra questi il 65,9% è tornato altre due volte, il 10,6% anche 7 volte e oltre.
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