di Maria Grazia Marilotti
"Le leggi esistono ma in Italia le donne continuano a morire". La senatrice Valeria Valente, in diretta streaming fa un bilancio sul fenomeno sempre crescente della violenza di genere.
"E' fondamentale inquadrare correttamente le cause della violenza e identificare gli elementi scatenanti che si innestano in un rapporto dove esistono tutti i presupposti perché possa diventare violento - sottolinea Valente - la violenza maschile contro le donne è l'espressione di un rapporto squilibrato di potere tra i due sessi che ha radici culturali, non perché in natura la donna sia più fragile e l'uomo più forte ma perché questa dinamica relazionale si è storicamente sviluppata e consolidata in questa forma".
Sul tema dell'incontro "Lockdown e condizione femminile": "Il lockdown che costringe ad una convivenza forzata può essere uno degli "elementi scatenanti" ma la violenza deriva dall'idea, implicita o esplicita, di amore come proprietà e possesso da parte dell'uomo sulla donna".
Rispondendo alle domande delle giornaliste la senatrice ha messo in evidenza i numeri paradossali del periodo del lockdown: "le denunce sono diminuite ma sono aumentati i femminicidi".
All'incontro ha partecipato l'assessora comunale alle pari opportunità Rita Dedola che ha ricordato che a Cagliari "le chiamate al 1522 sono raddoppiate": è stato istituito un protocollo speciale perché tutte le donne possano ricevere tempestivamente cura e aiuto". "Nessuna denuncia di nessuna donna dovrà cadere nel vuoto" conferma Valente: "Sentendo quanto sforzo e che grande gesto di coraggio stiamo chiedendo a una donna, dobbiamo offrirle ascolto e accoglienza e garantirle una tutela adeguata". La senatrice evidenzia un corto circuito nel sistema, l'impianto normativo è adeguato ma perfino in regime di codice rosso ci sono dei ritardi a volte fatali.
"Come commissione abbiamo chiesto e ottenuto più risorse per i centri antiviolenza, per incrementare la formazione a tutti i livelli, dalle forze di polizia ai magistrati agli operatori sociali. Stiamo portando avanti un' indagine per capire che cosa non ha funzionato dal momento della presa in carico fino all'uccisione e anche nei casi in cui sia stata messa in dubbio la responsabilità genitoriale della madre e i figli siano stati affidati al padre maltrattante, derubricando la violenza a conflitto". Un ruolo chiave lo svolge l'informazione. "La stampa ha una grandissima responsabilità - ha detto - a partire dal linguaggio. Non permetterei mai a nessuno di chiamarmi senatore, anche se ricopro un ruolo tradizionalmente 'maschile'. La violenza si combatte dando potere alle donne. Abbiamo chiesto e ottenuto risorse per garantire lavoro e autonomia delle donne, il reddito di libertà e presentato una mozione per una valutazione dell'impatto delle politiche del governo sui due generi, per costruire una società paritaria". Un provvedimento urgente: "La legge sulle molestie sessuali nei luoghi di lavoro, esiste una "zona grigia", un vuoto normativo da colmare".