La Sardegna è una delle poche regioni in cui aumentano i casi attualmente positivi (925) per 100.000 abitanti.
"Siamo in una fase estremamente delicata dell'epidemia - spiega Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione inquadrando la situazione nazionale - per almeno tre ragioni: innanzitutto con oltre 700 mila attualmente positivi è impossibile riprendere il tracciamento dei contatti; in secondo luogo, ci attendono lunghi mesi invernali che favoriscono la diffusione di tutti i virus respiratori; infine, sino a metà gennaio non sapremo se l'impatto dell'influenza sarà, come auspicato, più contenuto rispetto alle stagioni precedenti. In tal senso, arrivare a quel momento con gli ospedali saturi potrebbe avere conseguenze disastrose per la salute e la vita delle persone".
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