Con due distinte lettere i sindacati, la Uil da un lato e Cisl e Cgil dall'altro, hanno lanciato un appello al presidente della Regione Christian Solinas sollecitando una soluzione immediata per i 250 lavoratori dell'associazione regionale allevatori (Aras). Una soluzione che va trovata entro il 31 dicembre quando si concluderà la procedura di licenziamento per cessata attività.
"Mancano solo dieci giorni alla fine di un'epoca fondamentale per la zootecnia sarda. Gli agronomi, i veterinari, gli agrotecnici, il personale del laboratorio di Oristano e le figure amministrative che hanno accompagnato il settore negli ultimi trent'anni riceveranno un amaro dono per Natale: il licenziamento collettivo e la cessazione della loro attività - scrive la Uila - Non sono bastate due leggi regionali, l'appoggio unanime di più legislature consiliari e l'autorevole intervento di un tavolo interministeriale. Nel mese di novembre ci avete garantito l'imminente applicazione della L.R 47/2019 che prevede il trasferimento del personale e delle funzioni all'Agenzia Laore, ma ad oggi la procedura resta incompleta. Mancherebbero alcuni atti necessari, che non sono stati firmati. É fortemente irresponsabile rinviare ancora la positiva conclusione di questa vertenza".
"Il licenziamento, oltre a essere di una gravità eccezionale anche in considerazione del servizio assolutamente indispensabile e fondamentale che essi hanno sino ad ora garantito al settore zootecnico sardo, rischia di rendere ancor più impraticabile l'eventuale continuità lavorativa dalla cessazione del rapporto di lavoro attualmente in essere che è requisito essenziale per il loro passaggio in Laore tramite le procedure previste dalla legge regionale 43/2019 - spiegano Cisl e Cgil - Inoltre la chiusura del laboratorio di Oristano, unico accreditato in Sardegna per le analisi del piano 'qualità latte', metterebbe a rischio l'intera produzione lattiero-casearia della nostra regione.Per questi motivi riteniamo essenziale che il presidente della Giunta Regionale della Sardegna si attivi per chiedere, con procedura di urgenza al tribunale di Cagliari, di una ulteriore proroga all'esercizio provvisorio da parte di Aras".