Continuano a viaggiare sui social le polemiche scoppiate in Sardegna per la deroga concessa ai cacciatori per gli spostamenti fuori dal proprio Comune di residenza nei giorni di fascia rossa. Il governatore Christian Solinas ha firmato l'ordinanza sabato notte, dando il via libera all'attività venatoria nella giornata di domenica 10. Lo stesso hanno fatto l'Umbria e il Molise. Il provvedimento di deroga vale in Sardegna fino al 15 gennaio, ma nel frattempo l'Isola è tornata in fascia gialla fino alla stessa data, senza quindi limitazioni negli spostamenti all'interno dell'Isola. L'ordinanza però potrebbe essere prorogata se nel Dpcm atteso per il 16 gennaio l'Isola passerà nelle fasce più restrittive.
Tra i primi a contestare la decisione di Solinas, scaturata da un pressing della Lega, gli ambientalisti del Gruppo di intervento giuridico (Grig), secondo i quali "l'ordinanza viola palesemente le disposizioni del decreto-legge 1/2021 e del Dpcm 3 dicembre 2020 richiamato", annunciando di aver chiesto al Governo provvedimenti "che ripristino la legalità". Parla di " contrapposizione alle norme anti Covid" Angelo Bonelli dei Verdi, mentre per il deputato nuorese del M5s Alberto Manca il provvedimento è illegittimo perchè "si consente ad una specifica categoria di poter infrangere le leggi dello Stato volte alla tutela della salute pubblica e di andare incontro a pericoli di contagio".
Diversa la posizione del Centro Studi Agricoli che ritiene "giusta" l'ordinanza, premettendo "che l'esercizio della caccia in tale periodo non ha ricevuto nessuna limitazione: l'unica limitazione ingiusta riguardava i cacciatori residenti nei comuni sopra i 5.000 abitanti, che non potendo spostarsi non potevano esercitare un loro diritto".
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