Sardegna

Agricoltura: per un sardo su 4 è buona opportunità di lavoro

Per molti è "tradizione", tra i più interessati i giovani

Redazione Ansa

Un abitante della Sardegna su quattro (25%) vede nell'agricoltura un interessante ambito di lavoro, un settore ampio e diversificato in cui sviluppare competenze e crescere professionalmente. È il dato che emerge dall'ultima ricerca dell'Osservatorio Reale Mutua dedicato all'agricoltura.

In particolare, l'agricoltura può essere un buono sbocco lavorativo per i giovani (32%), capace di dare soddisfazioni e di trasformare una passione in una professione. Le nuove generazioni, dicono i sardi, possono trovarvi una realtà formativa e altamente stimolante (11%), per quanto piuttosto faticosa (20%). Lavorare in agricoltura ha molti aspetti positivi: tra i principali, più di un sardo su tre (39%) sottolinea il senso di realizzazione che deriva dal veder concretizzarsi davvero gli sforzi compiuti col proprio lavoro e un ulteriore 41% cita l'opportunità di riavvicinarsi alle tradizioni e al territorio.

Ma cosa rappresenta l'agricoltura agli occhi degli abitanti della Sardegna? Uno su tre (34%) la associa alla parola tradizione, e quindi al legame con i valori e le specificità del territorio, e un ulteriore 30% la collega all'idea di salute e sana alimentazione. Per il 18%, invece, il primo pensiero è quello della fatica connessa al lavoro nei campi, e per un altro 14% agricoltura vuol dire soprattutto Made in Italy e le sue eccellenze.

La pandemia ha avuto indubbie ripercussioni sul settore ma, insieme a ciò, l'agricoltura si trova ad affrontare anche altre tematiche ormai entrate nel percepito dei sardi: in primis quella del cambiamento climatico e dell'inquinamento (66%). Quasi un intervistato su quattro (23%) cita anche i limiti spesso posti da normative vincolanti e un ulteriore 7% individua tra i fattori contrari la diffusione sempre maggiore di mode che promuovono prodotti alimentari esotici.

"L'agroalimentare è comparto assolutamente centrale per l'Italia che quest'anno ha dovuto, e deve tuttora, confrontarsi con gli effetti della pandemia di Covid-19. L'auspicio è che il settore nel suo insieme e il Paese riescano a superare questa nuova fase di difficoltà e intraprendere appieno il cammino della ripresa", commenta Michele Quaglia, Direttore Commerciale e Brand di Gruppo.
   

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