"La campagna di screening anticovid 'Sardi e Sicuri' promossa dalla Regione e coordinata dal microbiologo Andrea Crisanti è un fallimento". Lo denuncia la parlamentare Mara Lapia su Facebook esponendo i dati in suo possesso della seconda tappa dello screening che si è tenuta in provincia di Nuoro il 6, 7 e il 13 e 14 febbraio: "Gli oltre 5 milioni di euro pubblici spesi dalla Regione sono serviti per dei test dall'attendibilità scarsissima, definiti di recente dallo stesso coordinatore dello screening, il professor Crisanti, 'pistole ad acqua' contro il virus. Nel Nuorese, su 582 tamponi positivi all'antigenico, solo 32 risultano ancora positivi dopo l'accertamento al molecolare. Un ottimo acquisto dunque - aggiunge ironicamente la parlamentare - che sembra avere un tasso di fallibilità del 94%. E la cosa più pericolosa è che questa fallibilità potrebbe avere le stesse percentuali anche per i falsi negativi".
"Siamo in mano a dilettanti che fanno programmi sanitari senza adeguate professionalità scientifiche - attacca la parlamentare - Perché ricordiamoci che la Regione Sardegna non è più supportata da esperti da quando il comitato tecnico scientifico si è volatilizzato con il caso dell'apertura delle discoteche ad agosto 2020".
E rivolge una domanda al presidente della Giunta regionale, all'assessore alla Sanità e al commissario straordinario Ats: "Sulla base di quali conoscenze e competenze vengono prese in Sardegna le decisioni in materia Covid?".
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