Una ricerca coordinata dall'Università di Sassari sull'importanza della diagnosi precoce nella prognosi del tumore colon-rettale è stata pubblicata sulla rivista Cancers. Lo studio è stato condotto in collaborazione con le Università di Granada e di Linz nell'ambito di progetto di ricerca del Dipartimento di Scienze biomediche sulla caratterizzazione fenotipica e molecolare delle cellule staminali tumorali e sull'ampliamento della comprensione clinica e molecolare del cancro colon-rettale.
Dopo le malattie cardiocircolatorie, il cancro è la seconda causa di morte e il tumore colon-rettale è tra i primi tre per letalità e incidenza. Lo studio si è concentrato sulle cellule staminali tumorali del cancro colon-rettale e sul loro ruolo nello sviluppo e nella recidiva della patologia. Realizzata in vivo e in vitro, nei pazienti e in laboratorio, la ricerca ha evidenziato alcuni markers che potrebbero aiutare la diagnosi precoce, con l'obiettivo di trovare approcci sempre più precisi e predittivi, che consentano di diagnosticare nelle fasi più precoci la patologia, che dà segni evidenti anche anni dopo il suo esordio, talvolta solo negli stadi più avanzati.
Del gruppo di lavoro coordinato dal professor Roberto Madeddu, docente di Istologia a Sassari, fanno parte i dottori Cristiano Farace, Andrea Pisano, Grazia Fenu, Riccardo Oggiano, Angela Sabalic, Federica Etzi e Simone Lintas, gli specialisti di Patologia chirurgica dell'Azienda ospedaliera universitaria diretti dal professor Fabrizio Scognamillo e, per la parte statistica, la professoressa Giuliana Solinas e il dottor Giovanni Fiorito. Hanno collaborato i gruppi di ricerca del professor Juan Antonio Marchal dell'Università di Granada, tra i più autorevoli studiosi mondiali di cellule staminali tumorali, e del professor David Bernhard dell'Università di Linz.
"La sua incidenza sta aumentando - spiega Madeddu - ma la ricerca compie passi importanti per rendere il tumore colon-rettale curabile se diagnosticato tempestivamente.
Diagnosi precoce e trattamenti mirati sono il segreto di una buona prognosi. Lo studio ha identificato il ruolo della molecola regolatrice miR-486-5p, che sembra coinvolta nello sviluppo delle cellule staminali del cancro colon-rettale. La ricerca ha permesso di evidenziare come la molecola, analizzata con altri marcatori comunemente usati, incrementi il potere diagnostico - conclude - questo rappresenterebbe un alleato per la scelta del trattamento terapeutico nella prospettiva di terapie personalizzate".
Tumore colon-rettale, studio per valorizzare diagnosi precoce
Ricerca dell'Università di Sassari pubblicata su Cancers