di Stefano Ambu
Un altro mondo, da un giorno all'altro. Ieri, ore 18.30, strade e piazze semideserte e silenziose. E gestori e personale che rimettevano le cose in ordine dietro le serrande abbassate. Oggi un tripudio di voci, risate, spritz, Green jamaica, Quattro bianchi, Sex on the beach e tutti i cocktail più colorati della terra. "Stasera - spiegano due ragazze sedute al tavolino, Ilaria e Maria Luisa Tore - c'è un'energia speciale. È un segnale di speranza". Da Sanremo c'è anche il brindisi virtuale di Amadeus. Sardegna, il primo pomeriggio italiano di zona bianca, è una specie di Pasqua anticipata di qualche settimana. Nel senso anche di resurrezione. In Piazza Yenne e primo tratto del Corso in centro, a Cagliari si fa fatica a trovare un tavolino libero. In alcuni locali c'è anche la fila.
Ma sulla celebrazione del primo giorno (quasi) senza limiti incombono i 21 nuovi casi di variante inglese nel sud Sardegna scoperti dal laboratorio del policlinico di Monserrato dell'Aou di Cagliari. Secondo i dati dell'azienda mista sette contagi di questa mutazione del virus sono stati riscontrati a Cagliari, quattro a Quartu, due a Capoterra, uno a Monastir, uno a Dolianova, due a Sanluri, due a Carloforte e altri due dei quali non è stata ancora accertata la provenienza esatta. E bisogna fare sempre i conti con i tre comuni in zona rossa: Bono, La Maddalena e San Teodoro. Gli ultimi dati sulla circolazione della variante inglese sono abbastanza rassicuranti. A Bono ad esempio su 1.620 persone sottoposte a tampone naso-faringeo e all'esame molecolare/antigenico, sono emersi solo 6 positivi al coronavirus. Il dato complessivo racconta di 45 nuovi casi in tutta l'isola con un tasso di positività dello 0,7 per cento. Soddisfazione per il primato nazionale e le riaperture. Ma ora la vera sfida è mantenere la zona bianca: forze dell'ordine mobilitate per le ore e le piazze della movida. E presidente della Regione Christian Solinas che annuncia costante monitoraggio della situazione contro il possibile assalto delle varianti.
Secondo i dati di Coldiretti sono diecimila in Sardegna i locali che possono tirare sino a "tardi" (alle 21 i bar e alle 23 i ristoranti, coprifuoco dalle 23.30) in Sardegna. Tra questi anche l'antica trattoria "Il Rifugio" a due passi dalla cattedrale Santa Maria della Neve nel centro storico di Nuoro. Il proprietario e chef Silverio Nanu e il figlio Francesco, preparano la loro sala e i piatti che da 34 anni hanno portato il locale tra i più conosciuti nel capoluogo barbaricino. "Finalmente, attendevamo questo giorno con impazienza - ha detto all'ANSA Silverio Nanu - La zona bianca è una conquista ma non è scontato che duri per sempre: tenercela dipende da noi". In mattinata anche la "benedizione" di Matteo Salvini, a Cagliari per il processo contro un attivista sardo sotto accusa per un post su Facebook contro il leader della Lega: "La zona bianca per la Sardegna significa ritorno alla vita".
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