"La tanto temuta invasione è già cominciata, ma soprattutto i rigidi controlli sbandierati dal presidente Solinas, nei fatti, sono talmente blandi da aver già consentito l'ingresso di centinaia di turisti, italiani e stranieri, privi di certificato di negatività al Covid, e senza che si fossero sottoposti al test gratuito presso la stazione marittima". Lo denunciano i consiglieri regionali del M5s Roberto Li Gioi, Michele Ciusa, Desirè Manca, Alessandro Solinas.
"Ieri al porto di Olbia sono sbarcati 997 passeggeri e la stragrande maggioranza, dopo aver rifiutato di sottoporsi al test, ha lasciato la banchina senza aver dovuto comunicare le proprie generalità e il proprio numero di telefono al personale addetto ai controlli - sostengono - Come verranno rintracciate queste centinaia di persone per essere certi che si siano sottoposte al test nelle 48 ore successive e che siano risultate negative?"
"Anche la gestione di chi accetta di sottoporsi al test e risulta poi positivo si è rivelata del tutto inadeguata - fanno sapere i consiglieri -In questi giorni infatti alcuni turisti stranieri, arrivati in Sardegna in camper e che si sono sottoposti al test all'arrivo della nave, sono risultati positivi, ma la comunicazione è giunta loro quando erano già a più di cento chilometri da Olbia. Mentre, un altro caso riguarda una coppia di viaggiatori, avvisati della propria positività mentre consumavano tranquillamente in un bar della città. Fatti gravissimi che mettono in evidenza le falle gigantesche di questa macchina dei controlli, tanto celebrata ma in concreto assolutamente fallace".
"Se la decisione di consentire lo spostamento dalle regioni rosse verso la Sardegna bianca ai proprietari di seconde case l'avesse presa il presidente Conte - attaccano i pentastellati - dal governo regionale sardo ci sarebbe stata una levata di scudi. Invece la Regione Sardegna adesso tace, mentre l'ingresso di nuovi positivi è già iniziato e quanto accaduto la scorsa estate si sta ripetendo, ma stavolta con largo anticipo. Presidente Solinas, da una parte stanno le parole, dall'altra i fatti", concludono gli esponenti M5s.