Il portale per la richiesta dei vaccini è operativo per i medici di base della Sardegna che potranno somministrarli a domicilio o nel loro studio: 13 punti di ritiro tra cui scegliere per avere il siero. Basta specificare il numero delle dosi da utilizzare e il tipo di richiesta (prima vaccinazione, richiamo, approvvigionamento hub, trasferimento interno per compensazioni ordini).
Secondo le linee guida del 24 marzo i professionisti che desiderano inoculare nello studio devono avere determinati requisiti, tra i quali la doppia sala d'attesa o due sale visita, un assistente-collaboratore e l'infermiere, oltre, naturalmente, al frigo per custodire le dosi. E per poterle ritirare o recarsi al domicilio dei pazienti allettati e intrasportabili il medico dovrà acquistare a sue spese (un centinaio di euro) la valigetta del tipo utilizzato per il trasporto di organi con un data logger per l'analisi della temperatura, poi sarà pronto per avviare le vaccinazioni che andranno fatte entro la giornata per non correre il rischio di sprecare dosi importanti.
"Il vero problema, al di là di queste difficoltà comunque superabili, è che al momento i medici, nonostante due richieste formali fatte all'assessorato di riaprire il tavolo della consultazione, hanno un accordo che li vede coinvolti esclusivamente per i pazienti ultraottantenni e allettati a domicilio e quindi non per tutta la platea di pazienti da vaccinare - dice lo Snami Sardegna - ai medici che non hanno personale di segreteria ed infermieristico non viene inoltre data la possibilità di vaccinare in sicurezza in centri organizzati delle Assl, come recita testualmente la 'cornice' nazionale firmata dal governo e da tutte le organizzazioni sindacali nazionali. C'è poi una discrepanza tra le indicazioni che vengono date come risposta alle mail dei pazienti fragili dall'Ats e dall'assessorato".
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