di Gian Mario Sias
Il concerto di Salmo di venerdì avrà conseguenze giudiziarie. Oggi il rapper ha spiegato che l'evento di Olbia era l'ultimo atto di una tre giorni musicale con artisti locali, l'ultimo un fantomatico Dj Triplo al posto del quale è salito lui sul palco. "In Comune non sapevano di trovarsi davanti 4mila persone", ha spiegato Salmo. Ma gli investigatori vogliono accertare eventuali connivenze: l'artista aveva detto di voler fare un concerto gratis per la Sardegna devastata dagli incendi, ma i responsabili dell'ordine pubblico gli avevano intimato di desistere. Chi a quel punto l'ha aiutato a organizzare un concerto che senza autorizzazione non si sarebbe tenuto? Nessuno negli uffici che hanno dato l'ok al palco sapeva che in realtà era il suo show a sorpresa? A questi quesiti dovrà rispondere un'inchiesta contro ignoti della Procura di Tempio Pausania. E il caso finisce anche in Parlamento con un'interrogazione di Fdi. Ma per Salmo è stato un atto di protesta contro le regole anti Covid per i live, discriminatorie rispetto alle manifestazioni sportive. "Nessuna penalizzazione per il settore della musica, dove sono in vigore le stesse misure dello sport, anzi più favorevoli per i concerti sotto le soglie di 2500 al chiuso e 5000 all'aperto", replica al rapper sardo il Ministero della Cultura.
Mentre Francesco De Gregori è solidale con lui: "Ha richiamato l'attenzione sul fatto che per una partita di calcio si possa stare in 15mila in uno stadio, per i concerti all'aperto massimo mille persone sedute e distanziate". Frena invece il movimento Bauli in Piazza, che per primo ha sollevato il problema del blocco degli spettacoli per la pandemia: "Riteniamo che le regole debbano sempre essere rispettate, altrimenti diventa lecita qualsiasi azione che abbia il fine di raccogliere fondi, e così, evidentemente, non può essere. Intanto sui social infuria la polemica tra Salmo e Fedez. "Uno non è artista se non infrange le regole, questa cosa dovevate farla anche voi, io mi sono battuto contro regole ridicole", attacca Salmo, spiegando che "non ho aderito alle tue iniziative perché mi stai sul cazzo, sei un politico, fammi capire se sto parlando con un artista o un politico". Per Fedez, però, "tutto è politica quando coinvolge la vita e il lavoro dei cittadini, quello che hai fatto è politica della peggior specie", replica con toni al vetriolo. E ancora. "Se non sei disposto a mettere da parte le tue antipatie personali per il bene del Paese, di chi ascolta la tua musica e viene ai tuoi concerti e di chi lavora perché tu possa esibirti dal vivo non sei un artista, sei uno stronzo".
Anche Motta è contro Salmo. "Assolutamente ingiustificabile quello che è successo e i modi in cui si è cercato di giustificarlo", scrive. Il rischio è che il concerto di Olbia diventi un precedente: ieri sera al concerto di Shiva a Misano Adriatico, nel Riminese, centinaia di ragazzi hanno riempito il locale senza mascherine e distanziamento, suscitando la condanna di Assomusica per episodi, denuncia, "che danneggiano gli organizzatori di concerti che lavorano con serietà e rispettano le regole, ma forse ancor di più l'immagine degli artisti".
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