Con la mozione conclusiva si chiude oggi a Cagliari, dopo tre giorni di lavori, il terzo congresso dei magistrati progressisti di Area Dg.
"Gli ultimi due anni hanno dolorosamente inciso sulla credibilità della magistratura - si legge nel documento -.
"Oggi prendiamo atto - prosegue la mozione - anche dell'incapacità della magistratura di resistere alle lusinghe di un sistema nel quale per la prima volta è stata introdotta l'idea della carriera. Il sistema elettorale maggioritario uninominale ha ridotto, inoltre, la platea dei candidati e la possibilità di scelta degli elettori, rendendo quasi coincidente la candidatura con l'elezione. Questo ha moltiplicato il potere del correntismo deteriore e dei potentati che si sono costituiti all'interno di alcuni gruppi associativi, incidendo fortemente anche sulla sua libertà del consiglieri eletti da vincoli di mandato più o meno occulti. Dobbiamo pretendere che il legislatore metta mano al sistema elettorale del Csm prima del suo rinnovo, consapevoli del fatti che un nuovo Csm, che fosse eletto con queste stesse regole, sarebbe per ciò solo delegittimato sin dal primo giorno agli occhi degli stessi magistrati. Chiediamo che diversamente da quanto avvenuto per la riforma del processo penale, il disegno riformatore non venga condizionato né da logiche politiche e da equilibri interni alla maggioranza di Governo a discapito della coerenza e razionalità complessiva della riforma, né da spinte demagogiche o dalla volontà malcelata di ridimensionare il ruolo costituzionale ed il livello istituzionale del Csm".
Giustizia: AreaDg, tornare al nostro ruolo costituzionale
Concluso a Cagliari terzo congresso dei magistrati progressisti