Con la sua cifra poetica e visionaria e di forte impegno sociale, ha dato vita a film pluripremiati in diversi paesi del mondo. Nei suoi trent'anni anni di attività Giovanni Coda, cagliaritano, classe 1964, residente a Quartu Sant'Elena, si è cimentato in svariate forme di arte.
Inaugurazione alle 17.30.
Tre decadi di impegno artistico militante con uno sguardo d'autore rivolto ai temi dei diritti civili e alla battaglia contro bullismo, omofobia, violenza di genere. "Temi sui quali non bisogna mai abbassare la guardia e che sono presenti nei miei lavori cinematografici e fotografici", ha messo in evidenza Coda in occasione della presentazione dell'esposizione.
In mostra una selezione tra una ventina di collezioni fotografiche tra cui "Mexicana" e il più recente "LookDown 2020.
In primo piano una scelta tra oltre 50 film, a partire dai pluripremiati lungometraggi "Il Rosa Nudo", sulla persecuzione nazista contro gli omosessuali con uno straordinario Gianni Dettori, "Bullied To Death", sul cyberbullismo omofobo e il più recente "Mark's Diary" sul tema dell'assistenza sessuale per disabili. Poi ancora "Histoire d'Une Larme", su un altro tema di stretta attualità, l'eutanasia, prima mondiale il 7 ottobre al Festival di Seattle. Ma c'è attesa per "La sposa nel vento", uscita prevista nel 2022, che chiude la trilogia dedicata alla violenza di genere. Giovanni Coda è anche advisor nell'Advisory Council del Social Justice Film Festival & Institute di Seattle.
La mostra è organizzata dal V-art e associazione Labor, in collaborazione con il Comune. Poi sarà allestita a Cagliari, Oristano, Sassari, Alghero, Torino e Roma.
Giovanni Coda, tre decadi tra cinema foto e impegno sociale
Una mostra celebra 30 anni di attività del regista cagliaritano