Avevano messo in piedi una perfetta organizzazione specializzata in coltivazione, trattamento e spaccio di marijuana, con piantagioni sparse per tutta la Sardegna e stupefacente venduto nell'Isola e in Continente. Otto persone sono state arrestate oggi, e altre 16 risultano indagate, in una maxi operazione condotta con circa 150 carabinieri dei comandi provinciali di Sassari, Nuoro, Cagliari e Oristano, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna e di due unità cinofile di Abbasanta, nonché di due elicotteri del 10° Nucleo di Olbia-Venafiorita e dell'11° Nucleo di Cagliari-Elmas, sotto il coordinamento della Dda di Cagliari. Gli arrestati, tutti allevatori o imprenditori agricoli del Nuorese, sono Martino Contu, Antonio Mangia e Marcello Gaia, ritenuti dagli inquirenti i promotori e gli organizzatori dell'associazione, Antonio Maria Boi e Antonio Tolu, tutti finiti in carcere; Giuseppe Canu, Corrado Gambuzza e Franco Nanu, agli arresti domiciliari, e Giampietro Piras per cui è stato disposto l'obbligo di dimora. I particolari dell'operazione, denominata "Green Economy", sono stati illustrati a Sassari dal comandante provinciale, colonnello Dionisio De Masi, e dal comandante del Reparto territoriale di Olbia, colonnello Davide Crapa. Le indagini, è stato spiegato, sono iniziate nell'ottobre 2018 e sono proseguite per un anno, sino a culminare negli arresti di questa mattina all'alba, con 25 persone indagate, ritenute responsabili a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla coltivazione di canapa indiana e successiva immissione nel mercato. In totale dal 2018 a oggi sono state scoperte 10 piantagioni di marijuana (a Luogosanto, Golfo Aranci, Orgosolo, San Teodoro, Pabillonis e Serramanna, Bono, Padru e due a Budoni), sequestrate oltre 30 mila piante di canapa indiana, due fucili d'assalto (un Ak-47 Kalashnikov e un mitragliatore M3A1), una carabina, una pistola calibro 22, sostanze da taglio, un grammo di cocaina e 10mila euro in contanti.
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