Per far sì che il grifone abiti a lungo la Sardegna va scongiurata, tra le altre minacce, quella dell'avvelenamento. Life Safe for Vultures, progetto finanziato da Life 2014-2020 - di cui sono partner Università di Sassari, Forestas, Corpo forestale, Vulture Conservation Foundation ed E-Distribuzione - prepara i cani e forma gli agenti per il nucleo cinofilo antiveleno del Corpo forestale, istituito col progetto precedente Life Under Griffon Wings, che ha fatto crescere esponenzialmente il numero di grifoni nel nord ovest dell'Isola.
Ad Alghero, nel cantiere di Forestas delle Prigionette, e a Oristano, nell'aeroporto di Fenosu, si è completata la formazione degli agenti a cura della veterinaria Raffaella Cocco, ricercatrice del Dipartimento di Veterinaria dell'Università di Sassari e responsabile dell'addestramento dei cani, supportata dai forestali che fanno già parte del "corpo speciale". Tuttora nel mondo agropastorale si difendono campi e bestiame avvelenando la fauna selvatica. Topicidi e altri materiali nocivi vengono acquistati legalmente e usati in modo improprio, con ripercussioni per la salute di animali selvatici, animali domestici, uomo e ambiente.
Di recente il fenomeno è tornato di attualità per alcune vicende di cui si sta occupando l'autorità giudiziaria, ma il Corpo forestale registra un calo dei casi nell'Isola. Segno che l'attività di informazione, prevenzione, repressione e sanzione del nucleo cinofilo antiveleno inizia a dare dei frutti. E ora, grazie a Life Safe for Vultures, il suo impegno si estende a tutta la Sardegna.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it