Per i 1322 lavoratori di Air Italy il licenziamento è un'ipotesi sempre più concreta e vicina. L'incontro di oggi al Ministero del Lavoro con le Regioni Lombardia e Sardegna, i sindacati e i liquidatori della compagna aerea non ha portato a niente. Secondo quanto riferiscono i sindacati, nonostante gli sforzi prolungati, il faccia a faccia si è concluso con la scelta irremovibile della società in liquidazione di non tornare sui propri passi: la procedura per i licenziamenti collettivi termina oggi. Non ci sarà la proroga della cassa integrazione.
TODDE (MISE), SARO' AL TAVOLO DEL 15. "Ho dato la mia disponibilità a partecipare al tavolo interministeriale sulla vertenza Air Italy convocato per il 15 dicembre al Ministero del Lavoro". Lo afferma, in una nota, la vice ministra al Mise, Alessandra Todde. "Da due anni seguo con il massimo impegno questa vertenza, che coinvolge centinaia di lavoratori di cui molti miei conterranei, cercando di trovare una soluzione seria per i dipendenti. Il MiSE, con gli strumenti attualmente a disposizione, non farà mancare il suo sostegno", conclude l'esponente sarda del Governo Draghi.
SINDACATI, POSIZIONE ASSURDA. "Posizione assurda, senza precedenti". Così il segretario generale della Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu, sul no di Air Italy all'ipotesi di scongiurare il licenziamento dei 1322 dipendenti. "Oggi è stato fissato il tavolo interministeriale per vagliare le ragioni del prolungamento della cassa integrazione, non è comprensibile o accettabile che l'azienda continui imperterrita a voler licenziare nonostante l'impegno dei ministri competenti". Per Boeddu è una "situazione mai vissuta, in passato il problema erano le risorse e le coperture normative, qui ci sono le condizioni per evitare all'azienda costi aggiuntivi ma per i liquidatori la vicenda è chiusa". Filt Cgil Sardegna considera "una presa in giro la concessione di uno dei due liquidatori di Air Italy a non inoltrare le lettere di licenziamento prima del 17 dicembre", dopo il tavolo interministeriale di mercoledì 15 dicembre alle 10. Boeddu annuncia un'assemblea "per decidere il da farsi in vista della fine di una realtà costruita sessanta anni fa".
Dura la reazione di Marco Bardini per Anpav Sardegna. "L'atteggiamento dei liquidatori nonostante l'apertura di un tavolo interministeriale è uno sgarbo istituzionale e un accanimento verso i lavoratori. Nonostante le forti pressioni di sindacati e istituzioni, oggi i liquidatori hanno chiuso negativamente la procedura di licenziamento collettivo - spiega - è un atto di grave irresponsabilità, intervenga il Ministero degli Esteri dato che gli azionisti Qatar e Akfed hanno importanti interessi bilaterali con lo Stato italiano". Bardini rileva che "possono partire le lettere di licenziamento mentre il governo sta predisponendo, pur in ritardo, un quadro normativo che tuteli i lavoratori di Air Italy quanto quelli di Alitalia, e verosimilmente gli ammortizzatori sociali potrebbero essere erogati senza oneri per l'azienda". Ugl Trasporto Aereo annuncia di aver "rigettato l'esito della procedura e richiamato gli azionisti all'enorme responsabilità della loro decisione, con drammatiche conseguenze sociali e sul tessuto economico di territori già fortemente provati dalla crisi pandemica e congiunturale".
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