Parte da Talana e si estende in tutta la Sardegna la protesta dei suinicoltori, in ginocchio per l'aumento dei prezzi delle materie prime, la difficoltà nella vendita dei prodotti e i problemi burocratici che impediscono di riscuotere i premi. La mobilitazione è iniziata qualche giono fa con il gesto eclatante di Stefano Arzu, l'allevatore di Talana che ha consegnato le chiavi della sua azienda modello di Arbuleu, con 700 maiali, al sindaco Cristian Loddo.
Ora un centinaio di suoi colleghi annunciano un blitz in Regione a Cagliari, venerdì prossimo, per sostenere la causa del comparto. Una battaglia che vede al fianco degli allevatori anche Coldiretti Sardegna: domani una delegazione, guidata dal presidente e direttore regionale Battista Cualbu e Luca Saba e dai dirigenti di Nuoro Ogliastra, Leonardo Salis e Alessandro Serra, sarà a Talana.
"Solidarietà al nostro socio - spiegano i vertici dell'organizzazione di categoria - che è stato costretto a denunciare pubblicamente, con il gesto estremo di consegnare i propri animali al suo sindaco, la grave difficoltà che sta vivendo. Stefano Arzu è un modello per la sua determinazione, che ha dato vita nel periodo più nero della peste suina ad un allevamento in semibrado nel rispetto delle prescrizioni sulla biosicurezza, lottando nonostante i blocchi di movimentazione animale".
Negli ultimi tempi però la situazione per Arzu e colleghi si è fatta più pesante per via dei forti ritardi nella riscossione dei premi del benessere animale del 2021, "che immetterebbero liquidità nelle aziende dopo due anni neri a causa del Covid", chiarisce Coldiretti. Ma a travolgere gli allevatori è l'aumento dei prezzi delle materie prime. "Stefano domenica ha denunciato rincari del 40% dei mangimi, dell' 80% dell'energia elettrica e del 50% del gasolio - ricordano Culabu e Saba - Tutto il comparto sta vivendo momenti di forte crisi che si estende anche a grosse realtà che prima ne erano esenti, come la Cooperativa di Arborea. Per questo continuiamo a sollecitare la Regione, l'assessorato all'Agricoltura e Argea in primis, a risolvere le anomalie delle pratiche perché le aziende sono allo stremo".